“Ti ama?” Occhi bassi, scrollata di testa. Silenzio teso. “Dio solo lo sa, Gin. A modo suo.”
Questa è la storia di una malattia d’amore. È una storia di piccole luci ed e ingombranti ombre, proiettate attraverso le distorsioni di complessi che trovano origine nella tragedia greca: complesso di Edipo, Elettra, Antigone e Narciso, tutti insieme in un unico abisso.
Port Mungo (La nave di Teseo)è un romanzo dello scrittore Patrick McGrath, pubblicato nel 2004 dall’autore conosciuto soprattutto per Follia.
A Port Mungo, squallida cittadina fluviale lungo il golfo dell’Honduras, Jack Rathbone, pittore visionario alla ricerca di ispirazione e assoluta. concentrazione, credeva di aver finalmente trovato un posto che avrebbe dato a lui e alla sua amante, l’affermata artista Vera Savage,
La storia attraversa tre continenti, inizia in Europa dove Gin e Jack Rathbone vengono cresciuti da una serie di insegnanti private, prima di finire a Londra dove i due muovono i primi passi nel mondo artistico. Sarà qui che comparirà nella loro vita l’artista Vera Savage, che con il suo fascino catturerà totalmente il 17enne Jack al punto da decidere di trasferirsi con lei a New York, l’unico vero luogo dove poter diventare dei grandi pittori.
La storia è raccontata da Gin che si dimostrerà presto un narratore inaffidabile, poiché non sempre a conoscenza della realtà e spesso condizionata dai propri giudizi e sensazioni.
Non poteva fare a meno di amare quella donna: era più forte di lui, e Dio sa se non ci avesse provato
Port Mungo, è una cittadina fluviale dell’Honduras e sarà proprio nei tropici che avranno luogo gli episodi centrali, che determineranno le esistenze di tutti i personaggi. Nello studio di Jack a Pelican Road, i due artisti pensavano di aver trovato il luogo perfetto per esprimersi, ma scopriranno i lati più spaventosi della loro personalità, toccando il fondo della propria esistenza.
Port Mungo è una realtà sospesa, priva di una verità assoluta e senza tempo, così come procede senza un filo cronologico lineare la narrazione di Gin, che comincia a New York vent’anni dopo la morte di Peg, primogenita di Jack e Vera, a seguito del ritorno di Jack negli Stati Uniti proprio dopo il periodo in Honduras.
La storia proseguirà con un andamento confuso, che però delinea i caratteri dei personaggi nei minimi dettagli.
Gin si rende conto del suo idealizzare e idolatrare suo fratello, atteggiamento che porta avanti fin dall’infanzia, quando definisce loro “due pallide cicogne”, ma non è conscia di quanto questa condizione, unita all’alcolismo, le impedisca di vedere suo fratello lucidamente.
Protagonista del racconto, è inevitabilmente il passato che torna mutevole nella vita dei personaggi, attraverso i quadri e le pennellate dello stile tropicalista inventato a Port Mungo da Jack, ma soprattutto attraverso i personaggi stessi. L'arrivo di Anna, secondogenita di Jack, in cerca di risposte, piomberà nella vita dei due fratelli rompendo il fragile equilibrio che erano riusciti a crearsi a New York e che veniva turbato solo dalla presenza sporadica di Vera.
Quando lui prese il suo bicchiere, gli vidi negli occhi quella che so chiamare soltanto "estinzione dello spirito", e sospettai che avesse a che fare con qualcosa che non era solo dolore
McGrath ci regala pagine di introspezione, di malessere e dell’incertezza di Gin che empatizza con un’intensità tale da vivere lei stessa il tormento e il rimorso di Jack. Incertezze che troveranno risposte solo una volta scoperta la verità sulla morte di Peg.
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