Quante sono le versioni di una stessa storia? Tenderei a dire “innumerevoli” rispetto non solo alle persone che l’hanno vissuta ma anche, e soprattutto, al numero di volte in cui questa viene raccontata, sviscerata, ricordata e manifestata.
Nel raccontarvi Pioggia sottile non posso non pensare alla famiglia intesa nel modo più semplice e normale possibile.
Quello che ho letto in questo libro è la storia di una famiglia, composta da madre e tre figli, che vive un rapporto di costante conflitto nel quale emerge di tanto in tanto l’amore che non può essere trattenuto né nascosto e viene fuori anche se contrastato, non voluto, bistrattato. L’amore sgorga come un fiume in piena all’interno di discorsi e dialoghi tra fratello e sorella.
Ci si protegge, ci si combatte, ci si accusa ma si fa pace in nome di un sentimento che non conosce altro modo di esprimersi se non attraverso le parole: “siamo fratelli”. Questo libro racconta la vita vera, prende spunto proprio dalle storie di famiglia, uguali in tutto il mondo.
Il romanzo dell’anno per le testate spagnole più autorevoli, pluripremiato e accolto dal pubblico con un entusiasmo che l’ha mantenuto ai vertici delle classifiche di vendita per mesi, è il libro che tutte le famiglie spagnole hanno letto: un romanzo commovente e vivace che trascina il lettore in un vortice di incomprensioni in cui la necessità di affermare la propria verità è più forte del desiderio di riappacificazione.
Ma andiamo per gradi. Questa è la storia di Sonia, Andrea e Gabriel, tre fratelli che hanno vissuto nella stessa famiglia eppure ne hanno ricordi diversi. Il racconto si muove attraverso un’ascoltatrice, silenziosa e preziosa, che corrisponde al nome di Aurora. Aurora è la moglie di Gabriel e da tutto il resto della famiglia considerata una persona eccezionale per il grande dono dell’ascolto. Aurora assorbe, infatti, le lamentele, i pianti, la rabbia di ciascun membro della famiglia senza mai dire la sua, senza che le venga mai chiesto il suo parere (o meglio senza che si aspetti davvero la sua risposta) e soprattutto senza chiederle mai “come stai?”.
"Ho bisogno di parlarti, ho delle cose bellissime da raccontarti", riesce a dire Gabriel, con tono enfatico nella voce. "Certo, come no" dice Aurora, e si crea un silenzio ormai definitivo, che non esige nemmeno la chiusura di un saluto.
La loro madre sta per compiere 80 anni e Gabriel, ultimo figlio e prediletto secondo le sorelle, ha intenzione di fare un pranzo in suo onore.
Le sorelle non sono dello stesso parere e ricordano a Gabriel che da mesi i loro rapporti sono freddi, anzi assenti.
Da sempre Sonia e Andrea hanno una considerazione della loro mamma come di una persona fredda, poco incline alle coccole e che ha inciso prepotentemente e inesorabilmente sulla loro vita, decidendone il destino.
La versione di Gabriel è quella di una madre a cui era morto il marito quando loro erano solo dei bambini e che ha dovuto fare enormi sacrifici per poter sopperire a quella grande mancanza e provvedere al loro benessere.
Dalla loro, le sorelle raccontano, invece, di una madre che ha smesso di mandare le figlie a scuola dopo l’obbligo, che ha “costretto” Sonia ad un matrimonio che non voleva benché il marito fosse un uomo benestante (ma di vent’anni più anziano) e di cui era innamorata, peraltro, Andrea, prediligendo lo studio e la carriera per Gabriel, a detta delle sorelle neanche tanto brillante.
É vero che la madre era, ed è, una donna di poche parole, solo quelle necessarie. Ebbene, il suo laconismo, la sua serietà, il suo spirito altero e laborioso, Sonia e Andrea li hanno interpretati come disamore
A questo fanno da contraccolpo i ricordi di Gabriel che racconta di quanto la mamma ci tenesse ai loro figli colmandoli di attenzioni, di quanto avesse sacrificato tutto per loro.
La mamma era fatta cosi, non c’era niente da fare, però viveva per i suoi figli: si faceva in quattro per noi, e quello che negava agli altri non lo concedeva mai nemmeno a sé stessa
Racconti così diversi eppure così vicini al vissuto di chiunque abbia una famiglia.
Non è raro, infatti, che la narrazione di uno stesso episodio cambi da persona a persona anche nella vita reale, che spesso riesce ad essere romanzata ancora più di un libro.
Storie che, le une con le altre, si ingrossano man mano in un nodo senza fine
I ricordi sono la nostra vita, ciò che ci forma, ci rende quello che siamo eppure essi, talvolta, non corrispondono alla verità, alla realtà ma piuttosto sono lo specchio dell’emozione vissuta durante l’episodio narrato.
I protagonisti di Pioggia sottile non raccontano tanto l’episodio in sé quanto quello che hanno provato e Aurora questo lo sa, lo sa perfettamente.
Talvolta stanca di ascoltare accuse e pettegolezzi di questo o quel fratello o anche della madre, Aurora si isola in un silenzio che non conosce via di uscita perché sarebbe anche opportuno ascoltare consigli e cercare di lasciare andare tutto ciò che non ha più senso di esistere, se ancorato ad un passato ormai lontano.
Luis Landero ci restituisce uno spaccato di vita famigliare intimo e veritiero nel quale ognuno di noi può identificarsi e ci regala personaggi come Aurora, che rimane impressa nella mente del lettore come un’eroina dei nostri giorni capace di ascoltare in silenzio come ormai nessuno riesce più a fare.
Un romanzo bellissimo in cui si ride e si piange, che lascia emozioni vive e oneste.
Le recensioni della settimana
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
Conosci l'autore
Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente