Anche tu a modo tuo avrai tanti pensieri per la testa. Se sei scoppiata di colpo è perché hai cercato di sopportare troppo a lungo. Molto spesso la violenza nasce da una sopportazione fatta controvoglia
Non è una lavoro per ragazze di Kazuki Sakuraba (E/O) racconta la storia di Ōnishi Aoi, una ragazzina della prefettura di Yamaguchi, in Giappone. Aoi frequenta la seconda media. Ha un temperamento irrequieto, ma sa anche far ridere tutti. Ha un numero sufficiente di amiche. Le piacciono i libri e i videogiochi. A scuola va discretamente. Non c’è niente in apparenza che non vada. Ma Aoi non è la solita ragazzina.
Aoi e Shizuka sono due tredicenni che frequentano la seconda media. Ma se a scuola appaiono entrambe come due normalissime teenager, nella vita privata nascondono ferite profonde. Aoi vorrebbe sbarazzarsi del patrigno ubriacone, e l’occasione si presenta quando Shizuka le confessa di poterla aiutare. Ma una volta aiutata l’amica nell’omicidio, Shizuka le chiede il medesimo favore in cambio.
A casa ha un patrigno violento e ubriacone, che le ruba tutti i soldi che guadagna con lavoretti modesti. Aoi decide di non poter più sopportare i maltrattamenti, così una sera d'estate lo uccide. Non lo fa da sola: ad aiutarla è Miyanoshita Shizuka, compagna di classe. Una ragazza che, al contrario suo, non dà nell’occhio, schiva e silenziosa quando circondata dagli altri, ma che diventa improvvisamente carismatica e autoritaria in compagnia di Aoi. Tanto da riuscire a convincerla ad ammazzare il proprio patrigno. E a chiedere lo stesso favore in cambio.
Aoi uccide due volte, entrambe perché non è riuscita per tempo a rivelare il dolore e la paura che la schiacciavano. Tutto il romanzo è una richiesta di aiuto da parte di adolescenti che crescono allo sbaraglio in un’isola sperduta, dove anche le cose più banali arrivano in ritardo, accolte come grandi innovazioni.
Aoi e Shizuka si conoscono quasi per caso, non hanno molto in comune, se non quel bisogno di essere libere che le muove alla violenza. In Aoi, Shizuka vede una persona abbastanza determinata da riuscire a compiere un omicidio. E perciò se la prima si limita a escogitare il piano, è la seconda a metterlo in pratica.
Ogni capitolo ha per titolo le indicazioni che Shizuka dà ad Aoi per compiere gli omicidi, indicazioni che poi si alternano, in corsivo, alla narrazione degli eventi, mettendo in mostra come in realtà anche il piano più meticoloso non sempre vada per il verso giusto.
A fare da sfondo alle vicende questa isola giapponese, il mare, il cielo e la natura. L’incontaminato paesaggio sembra fare eco alle emozioni irrequiete e rabbiose delle due ragazzine. Le precise descrizioni della natura che muta di stagione in stagione, ci mostrano il trascorrere del tempo che logora lo spirito di Aoi, così come fa ingiallire le foglie sugli alberi, fin quando arriva l’inverno gelido e la sua volontà si risveglia, calda, decisa a mettere fine a quella spirale di omicidi.
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