Affrontare il futuro è sempre spaventoso, a qualsiasi età, ma quando si è adolescenti e il mondo è pressocché ignoto e si vuole fare la differenza, o si è alla ricerca di una vita migliore e della propria occasione, tutto appare più incerto.
In La vita in tasca, Simona Sparaco racconta la storia di due ragazzi di tredici anni: Mattia, che sta prendendo una cattiva strada, ha un rapporto difficile con la madre, è dislessico e discalculico e si sente poco compreso; e Malik, che ama la matematica, vive in Ghana con la mamma rimasta vedova che lo spinge a lasciare il paese nella speranza di un avvenire migliore.
Due storie parallele, ma che hanno dei forti punti di incontro e in cui non solo i personaggi principali sono magnetici e tridimensionali, ma anche chi ruota intorno alla vita di Malik e Mattia ha uno spessore e una complessità reale.
Due storie apparentemente distanti: Mattia, ragazzino svogliato del centro di Milano, e Malik, intraprendente e coraggioso tredicenne del Ghana. In comune non hanno nulla, se non il destino di incontrarsi e di condividere una storia.
Lui scuote la testa, è ovattata, i suoni attutiti, la mente si oscura, i 10 nella pagella scompaiono, come i sapori della cena appena consumata e gli odori della sua casa, e quelli della scuola già troppo lontana. «Ma... ma tu cosa farai?»
«Io ti aspetterò qui.»
Le pupille del ragazzo oscillano nel vuoto.
«L’Europa, figlio. L’Europa.»
La vita in tasca è un romanzo in cui è facile perdersi, le pagine corrono veloci e la forza delle emozioni è come un pugno nello stomaco. Una storia dura e toccante che non lascia indifferenti, che fagocita e non permette di staccare gli occhi dalla pagina neanche per un momento.
Un libro che mette l’accento sull’umanità dell’uomo, su quanto la vita sia difficile, e su come ognuno di noi, in modo più o meno brutale, viva quotidianamente delle battaglie e degli scontri.
Sparaco, con una penna pungente e delicata, racconta tramite la storia di questi due adolescenti la verità di alcune problematiche attuali e contemporanee come la solitudine, la nostalgia, l’emigrazione, la tratta di esseri umani e il desiderio di appartenenza.
È un romanzo che non ha paura di essere vero e che è pronto a conquistare chiunque abbia il coraggio di tuffarcisi dentro senza paura di ferirsi.
A Mattia sembra impossibile che stia accadendo sul serio, che sia così facile, proprio come una pedalata in campagna, o una pattinata sullo skate, come quando in quinta elementare si esibiva sul piazzale sotto casa e faceva pure i salti, era bravo, ed era così facile, e anche ora è facile, anche se è una corsa clan- destina, una cosa illegale, da fighi che sanno sfidare il rischio, e lui è Mattia Gioli, lo sfigato della classe, che però li sta superando tutti
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Prima Effe. Feltrinelli per la scuola propone l’incontro con gli scrittori per trasformare la lettura in un’esperienza indimenticabile, per avvicinare gli studenti ai grandi temi dell’attualità offrendo la possibilità di confrontarsi con chi quelle storie le ha scritte. Un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. Per organizzare un incontro scrivi a mailto:info@primaeffe.it
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