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La traversata notturna di Andrea Canobbio

Quando avevo iniziato a considerarla una cosa normale? In quel momento, a dodici anni, quasi tredici, per me era normale che mio padre piangesse alle sette di mattina dicendo: “Prega per me”. Era normale che la mattina, seduto a far colazione, si prendesse la testa tra le mani mormorando: “Va male". Lo avevo visto molte volte in quelle condizioni ed ero diventato impermeabile al suo dolore.

Cosa significa vivere la propria infanzia e adolescenza con un padre malato di depressione?

Una melanconia costante, incomprensibile e inarrestabile. Nessun farmaco che riesca a migliorare la situazione, nessuna causa logica che spieghi perché la tristezza debba essere così assoluta, nessuna ragione “reale” che ne giustifichi la persistenza. La traversata notturna, di Andrea Canobbio, è il racconto di un dolore e del tentativo lungo tutto una vita di comprenderlo, un viaggio metaforico che scava nelle profondità della memoria e ne riemerge di fronte alla promessa di un perdono.

La traversata notturna
La traversata notturna Di Andrea Canobbio;

Mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l'occasione in un grande teatro della memoria.

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Torino, rigidamente ortogonale, con le sue strade dritte e severe, il cui ordine richiama lo spirito dei suoi abitanti, fa da sfondo silenzioso ai numerosi sopralluoghi dell’autore. Canobbio percorre la città in lungo e in largo alla ricerca dei luoghi, dei monumenti, delle fabbriche o dei semplici palazzi che recano traccia del lavoro del padre, instancabile ingegnere innamorato della professione. Solo in essa, soprattutto nelle prime fasi della malattia, e per poco, egli trova la distrazione che gli permette di allontanare la melanconia, sfuggendo al suo tocco seducente almeno per qualche ora. Costruire per evitare di autodistruggersi

È una riflessione sulla facoltà di ricordare, sul suo potere conoscitivo ma anche (e soprattutto) sulle sue debolezze. D’altronde, i ricordi sono spesso inaffidabili, fragili frammenti di una percezione che cambia quando inevitabilmente cambiamo anche noi. Eppure, allo stesso tempo, «le cose si scoprono, si battezzano, soltanto attraverso i ricordi che se ne hanno» afferma Pavese in Del mito, del simbolo e d’altro. Non sorprende che Andrea Canobbio abbia scelto questo passaggio in esergo alla sua monumentale opera, introducendo così il lettore alla traversata nelle sue memorie, tremendamente intima e personale ma in cui è fin troppo bello perdersi.

La traversata notturna è uno di quei romanzi densi, all’apparenza insormontabili ma che fin dalle prime pagine cattura il lettore in un vortice trascinante di franche rivelazioni. Difficilissimo staccare gli occhi dalle parole di Canobbio perché ciò che evocano è troppo umano, troppo riconoscibile. L’autore si mette a nudo e con una schiettezza disarmante racconta la rabbia e il rancore di fronte all’inflessibilità materna verso ogni forma di tristezza o emozione, la disillusione e il biasimo per l’ermetica fragilità del padre ma anche la sconfinata tenerezza di un figlio che impara ad amare i propri umanissimi genitori.

Nonostante le premesse, La traversata notturna non è un romanzo triste, ma è, sicuramente, una storia intensa. Un libro per chi capisce che l’unico modo per affrontare un dolore è attraversarlo, invece di nasconderlo sotto il tappeto. Solo così è possibile trovare quella compassione che genera il perdono; per concludere con le parole dell’autore:

E se l’amore non è questo, perdonare sempre, anche quando l’amato si rivela inaffidabile, se non è questo, cos’è? Cosa, se non perdonare e aggiustare l’amore, dopo che ogni frammento si è usurato e dell’originale è rimasto solo il nome?

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Prima Effe. Feltrinelli per la scuola propone l’incontro con gli scrittori per trasformare la lettura in un’esperienza indimenticabile, per avvicinare gli studenti ai grandi temi dell’attualità offrendo la possibilità di confrontarsi con chi quelle storie le ha scritte. Un viaggio straordinario e a portata di mano, nel mondo e in se stessi. Per organizzare un incontro scrivi a mailto:info@primaeffe.it

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Laureato in Economia e commercio all'università di Torino, dopo aver lavorato presso la casa editrice Bompiani (1989-91) è passato all'Einaudi (dal 1991) dove si occupa del settore dedicato alla narrativa straniera.Ha fatto il suo esordio nel 1986 nell’antologia Giovani blues. Under 25 curata da Pier Vittorio Tondelli, con il racconto Diario del centro. Tra i suoi libri: Vasi cinesi (Einaudi 1989), Traslochi (Einaudi 1992), Padri di padri (Einaudi 1997), Indivisibili (Rizzoli 2000), Il naturale disordine delle cose (Einaudi 2004), Presentimento (Nottetempo 2007), Mostrarsi (Nottetempo 2011), Tre anni luce (Feltrinelli 2013). Nel 2022 esce per La Nave di Teseo, La traversata notturna, libro candidato al Premio Strega 2023.

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