La mia famiglia e altri animali è un libro felice. È un libro che riesce a diventare un compagno per il lettore e una vera e propria fuga in un luogo magico e divertente.
Si tratta della storia di Gerald Durrell stesso e della sua famiglia, in particolare dei cinque anni che trascorrono a Corfù, quando il protagonista ha dieci anni.
Il piccolo Gerry, insieme al resto della famiglia Durrell, trascorre cinque anni sull'isola di Corfù, e ne osserva, con la meraviglia propria dei bambini, ogni aspetto. Un racconto delicato e felice, con le descrizioni poetiche di chi vede nella natura un ritorno al Paradiso Terrestre.
Inizialmente il libro voleva essere un resoconto dal punto di vista naturale di tutte le specie incontrate sull’isola greca (Durrell infatti fin da piccolo è un aspirante zoologo), ma come dice lui stesso:
Ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a dividere i capitoli con loro
E infatti la famiglia Durrell, composta da quattro fratelli (compreso Gerald), la madre e un numero di animali domestici sempre in aumento, è protagonista di scene divertenti, come quando, appena arrivati sull’isola, vengono inseguiti da un branco di cani mentre raggiungono casa loro in carrozza. I componenti della famiglia, e tutti gli amici che gli gravitano intorno, vengono descritti tramite il loro lato più bizzarro e caricaturale da Gerry.
Ma La mia famiglia e altri animali è anche (e soprattutto) il racconto delle esplorazioni del protagonista, che scopre man mano tutte le meraviglie naturali dell’isola, sia dal punto di vista botanico sia zoologico: insetti, tartarughe, uccelli, cani, rettili vengono descritti nei minimi particolari e vengono costantemente guardati con così tanta meraviglia che anche il lettore non può fare a meno di esserne affascinato. Le descrizioni delle abitudini di moltissimi animali, ma soprattutto la descrizione dei paesaggi, del mare, del cielo, della luna, dei campi, delle viti risulta una delle parti più poetiche e nostalgiche del libro.
[…] e non rimase che il cielo pallido su cui fluttuava come una piuma d’argento un piccolo arco di luna
Gli elementi della natura, i frutti, gli animali vengono impreziositi dal linguaggio di Durrell, che riesce a farli percepire come qualcosa di unico e speciale. Oltre a questo, anche le similitudini, le metafore e i paragoni rimandano sempre alla natura e al regno animale.
Gli ulivi sembravano piegarsi sotto il peso dei loro frutti, gocce levigate di giada verde tra le quali friniva il coro delle cicale
E, in fin dei conti, noi lettori non possiamo fare a meno di diventare parte di questo microcosmo felice, curioso e nostalgico.
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