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Il compagno segreto di Joseph Conrad

Abbiamo intervistato, in collaborazione con Mymovies, il regista Gabriele Salvatores, premio Oscar per il bellissimo Mediterraneo nel 1991, tornato al cinema in questi giorni con il suo nuovo film Il ritorno di Casanova con Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio. Potete leggere e ascoltare l’intervista completa qui.

Come di consueto, ci siamo fatti trasportare dalla conversazione e siamo arrivati a parlare del libro che Salvatores conserva nel cuore tra i suoi preferiti e considera il suo libro cult: la raccolta di racconti Fra terra e mare di Joseph Conrad (Einaudi), già pubblicato con il titolo di Racconti di mare e di costa, e, in particolare, il racconto intitolato Il compagno segreto.

 

Si tratta di una raccolta di racconti pubblicata per la prima volta da Conrad nel 1912, che contiene tre storie uscite in precedenza su riviste inglesi e americane: Un briciolo di fortuna, Il compagno segreto e Freya delle sette isole.

Tutti e tre i racconti sono legati dall’ambientazione geografica in cui sono inseriti - l’Oceano Indiano – e dalla rievocazione più o meno autobiografica delle ventennali vicende vissute da Conrad a bordo delle navi inglesi, iniziate quand’era solo un ragazzo.

Ma concentriamoci sul racconto di cui ci ha diffusamente parlato Salvatores, Il compagno segreto, pubblicato anche singolarmente da Marsilio. 

Si tratta di una bellissima storia di formazione che, pur nella sua brevità, offre una ricchezza di contenuto che non passa inosservata. Conrad ci guida a bordo di una nave in un viaggio avventuroso che nasconde però molto di più di una semplice storia di marinai. Si compie, infatti, anche un viaggio metaforico e psicologico nella mente del protagonista, ancora più intenso e coinvolgente di quello per mare.

Il giovane capitano, voce narrante della vicenda, all'ansiosa e disperata ricerca di sé stesso come ufficiale e come uomo, passa in pochi giorni dall’angoscia di sentirsi estraneo alla sua nave e ai suoi compagni a trovare la maturità necessaria a svolgere il suo ruolo e a porsi come guida del suo equipaggio e della sua stessa esistenza. Non più in balia dell’insicurezza della sua giovane età e dei dubbi che lo frenavano, ma pronto a veleggiare verso il suo destino con nuova consapevolezza.

Una maturità che scaturisce dal confronto con l’altro, con un alter ego oscuro incarnato dall’ufficiale fuggiasco ripescato in mare, che il capitano nasconde per giorni nella sua cabina e poi mette in salvo prima di compiere, anche grazie al velato aiuto del suo "compagno segreto", la manovra che lo consacrerà a vera guida della sua nave. Uno specchio in cui riflettere sé stesso e attraverso il quale interrogarsi sull’enigmatica natura dell’esistenza stessa e, una volta accettata, ripartire nella giusta direzione senza più timori, angosce o sensi di colpa.

Il compagno segreto non è un semplice racconto d’avventura, quindi, ma una vera e propria indagine che affronta la complessità e, in parte, oscurità dell’animo umano. Il tutto raccontato nella splendida prosa conradiana, sempre elegante ed efficace.

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