Eros è il dio dell’amore, colui che smuove l’impulso sessuale, la furia della passione. Ghiannis Ritsos, uno dei maggiori poeti greci del secolo scorso, riprende questa figura classica nella sua raccolta Erotica (pubblicata in Italia ancor prima che in Grecia, e che nel febbraio del 1981 ha inaugurato la casa editrice Crocetti): una raccolta divisa in tre sezioni scritte in un brevissimo arco di tempo, a suggerire la passione febbrile del poeta – ormai ultrasettantenne – verso una donna molto più giovane di lui.
Come Madonna, nel ’92, nell’omonimo album Erotica cantava: «Erotic, put your hands all over my body», allo stesso modo Ritsos nella sua raccolta celebra la profonda sensualità dei corpi: «Unirono le labbra / le lingue / la saliva / la saliva si rapprese / così plasmarono / un dio / piccole margherite / sul petto villoso / un pane sulle sue ginocchia / e il compasso confitto / al centro della carta geografica / il mondo è un cerchio».
Due mesi senza incontrarci. Un secolo e nove secondi.Niente più della poesia, sembra dirci Ritsos, può esprimere la forza travolgente dell'eros. Nelle tre raccolte comprese in Erotica (Piccola suite in rosso maggiore, Corpo nudo e Parola carnale) l'amore è cantato da Ritsos in tutte le sue manifestazioni.
Questa raccolta, stilisticamente varia e diversificata, attinge al mito classico: il poeta e l’amata si chiamano l’un l’altra Ulisse e Penelope (che a volte diventa «la carnale Diotima»), ripercorrendo una delle più classiche storie d’amore di tutti i tempi. Il furore degli amanti è incorniciato da una grande varietà di colori – dal blu, che rappresenta l’intimità e la dolcezza, al rosso della passione forte, viscerale, estrema. I due vivono separati da ciò che li circonda: da una parte abbiamo la strada con i suoi mercanti – il vasaio, il fruttivendolo, il macellaio, i tabaccai – e la vita che scorre, dall’altra, apparentemente in un’altra dimensione, ci sono i due innamorati chiusi nella loro stanza, persi nel loro idillio: «Suonano alla porta. / Suona il telefono. / Niente. / Non ci siamo. / Noi due insieme / non ci siamo».
Protagonisti assoluti di questa silloge sono proprio i corpi: corpi sempre nudi, coricati ed eretti, assetati, famelici, mai sazi. Le lingue si intrecciano, si sfiorano i piedi, gli alluci si toccano appena, i corpi si fondono, diventano un tutt’uno. Si fanno parola, sono bagnati dalla luna che si posa dolcemente su di loro, sul letto, sobbalza sulle ginocchia della donna amata ma a volte manca, diventa assenza di baci.
Il corpo si fa lingua, arte, è una geografia studiata mille volte, eppure sempre sconosciuta, riscoperta infine tramite la poesia, che diventa corpo, «un coito infinito», sperma, letame, terra. I versi vivono in silenzio sul corpo dell’amata, senza il quale l’autore perde l’orientamento, la casa si svuota e il mondo si ferma.
In questa dimensione ciascuno di noi può ritrovare la mappatura del proprio eros, grazie anche allo stile del poeta, diretto, accessibile, ma mai banale.
Le recensioni della settimana
Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone? Scrivi alla redazione!
I libri di Ghiannis Ritsos
Di
| Crocetti, 2020Di
| Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento, 2019Di
| Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento, 2018Di
| Aiora, 2018Di
| Mesogea, 2009Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente
Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente