Dialoghi in cielo di Can Xue

Esiste uno spazio in cui le emozioni evocate dalla realtà perdono il contatto con essa, così da risultare assorbite dall’astrazione di un mondo altro, intangibile e immaginario. Ed è proprio quello spazio, in cui realtà e immaginazione si scambiano il testimone, a essere eletto da Can Xue come teatro d’ambientazione dei dodici racconti di Dialoghi in cielo, il suo libro edito da Utopia e tradotto in italiano da Maria Rita Masci.

La Cina delle gerarchie famigliari, quella delle tradizioni popolari e quella delle restrizioni imposte dal regime politico è la meta del lettore, guidato dalla voce che narra in prima persona e che lo conduce attraverso un viaggio iniziatico privo di riferimenti, dove non manca, però, la concretezza degli stimoli necessari per riflettere intorno ai temi ricorrenti della vita, quali la bellezza, la compagnia, la serenità, l’amore, la ricchezza e tutti i loro opposti.

La narrazione di Can Xue, dunque, mette in luce punti di forza e di debolezza della società cinese, accompagnando il lettore ai limiti del reale, pur concedendogli l’opportunità di scavare dentro le proprie emozioni, di farle affiorare sulla pelle, impedendogli, così, di soffocarle nel silenzio.

Mistero, ascolto e immaginazione scandiscono i Dialoghi in cielo. E fino all’ultima pagina del libro, il lettore sperimenta una tensione continua, protesa alla conquista di profetiche risposte.