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Cuore di tenebra di Joseph Conrad

Stanco di sentire musica, quel pomeriggio di primavera lasciai che fossero le parole di un audiolibro a farmi compagnia mentre correvo attorno al parco dietro casa.

Senza una vera ragione, iniziai l’ascolto di Cuore di Tenebra di Joseph Conrad.

Fu da subito disarmante la bellezza delle parole che aprivano il libro. Era semplicemente la descrizione di una barca ferma su un tratto del Tamigi, eppure accadde qualcosa, quando il narratore iniziò a leggere:

L’ultimo tratto del Tamigi verso il mare si stendeva davanti a noi, come l’inizio di una via d’acqua senza fine. Al largo, mare e cielo erano saldati assieme senza una giuntura, e in quello spazio luminoso le vele marrone dei barconi spinti a monte dalla marea parevano bloccate in rossi grappoli di tela fortemente appuntiti, tra un luccichio di livarde verniciate.

Cuore di tenebra
Cuore di tenebra Di Joseph Conrad;

Prima di tutto un libro sul viaggio, sulla passione della scoperta di luoghi nuovi. In seguito, la vicenda di Marlow diventa una discesa agli inferi, nel cuore dell'Africa. L'incontro con Kurtz, agente dei mercanti d'avorio, che ha reso schiavi gli indigeni, mette il protagonista a contatto con il "cuore di tenebra". Ma anche lui è una vittima della solitudine, della follia, della cultura occidentale che va in mille pezzi quando entra in contatto con l'Altro.

Non so spiegare i motivi che mi fecero rallentare il passo e portare indietro la riproduzione per riascoltare tutto dall’inizio, ma una cosa mi fu chiara: il giorno dopo avrei comprato il libro in libreria per immergermi a pieno nella lettura di questo piccolo capolavoro.    

Scritto nel 1898, uno dei titoli più conosciuti della narrativa classica, è un libro che assolutamente non dovete perdervi. Romanzo breve ma, come spesso accade con questi autori, con parole potenti che vi entrano dritte nelle vene.

Un viaggio da Londra fino alle coste africane, per poi entrare nel cuore dell’Africa tra trafficanti di avorio e schiavi indigeni trattati peggio delle bestie.

Un viaggio in Africa, ma anche un viaggio nell’oscuro male. Conrad fa con le parole quello che un coltello fa con la lama, e con altre parole ancora quello che fa il sale sulle ferite. Sentirete bruciare quando Conrad vi presenterà il male.  

Ricordo la strana sensazione quando ho finito di leggere, mi sentivo scosso e allo stesso tempo immobilizzato da un pensiero indefinito che non so ancora spiegare. Prendo in prestito un’espressione dello stesso Conrad che bene identifica quel mio stato d’animo: “Come se improvvisamente fosse diventata udibile la tremenda velocità della terra lanciata nello spazio.” 

Prima di questo libro conoscevo il mal di mare, ma ora mi è chiaro anche il mal di male.

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Joseph Conrad, pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski, è uno dei più importanti scrittori inglesi a cavallo tra Ottocento e Novecento. La sua famiglia apparteneva alla nobiltà terriera della Polonia, a quel tempo sotto il dominio russo. Il padre di Conrad, patriota e uomo di lettere, morì nel 1867, dopo molti anni di esilio politico (la madre era morta nel 1865). Affidato alla tutela di uno zio, Conrad compì gli studi secondari a Cracovia. A diciassette anni partì per Marsiglia, dove s’imbarcò come semplice marinaio. Servì nella marina mercantile francese e, dal 1878, in quella britannica, dove raggiunse il grado di capitano di lungo corso. Nel 1886 diventò cittadino inglese. L’attenzione ottenuta dal suo primo romanzo e l’incoraggiamento di alcuni scrittori (Galsworthy, Wells, Ford Madox Ford, Edward Garnett) lo indussero, lasciata la marina e stabilitosi in Inghilterra, a dedicarsi interamente all’attività letteraria.Il primo romanzo, "La follia di Almayer" ("Almayer’s folly"), uscì nel 1895. Seguirono "Un reietto delle isole" ("An outcast of the islands", 1896) e "Il negro del «Narciso»" ("The nigger of the «Narcissus»", 1898). In "Lord Jim" (1900), uno dei suoi capolavori, Conrad adottò per la prima volta con grande efficacia la tecnica del racconto nel racconto. Le raccolte di novelle e i romanzi brevi, Gioventù (Youth, 1902), "Cuore di tenebra" ("Heart of darkness", 1902), "Tifone" ("Typhoon", 1903), e il romanzo "Nostromo" (1904) concludono la prima fase della sua produzione. I romanzi «politici» "L’agente segreto" ("The secret agent", 1907) e "Con gli occhi dell’Occidente" ("Under western eyes", 1911) contengono una violenta denuncia del dispotismo zarista ma rivelano anche l’avversione di Conrad per le idee rivoluzionarie, negatrici della libertà individuale. I luoghi esotici e il mare ritornano nei libri successivi. Ricordiamo: "Racconti di mare e di costa" ("Twixt land and sea", 1912), "Caso" ("Chance", 1914), "Vittoria" ("Victory", 1915), "La linea d’ombra" ("The shadow line", 1917), "La liberazione" ("The rescue", 1920).Caso più unico che raro, Conrad fu un maestro della letteratura scrivendo in una lingua non nativa, ma appresa in età adulta. Formatosi su Flaubert e più tardi influenzato da H. James, egli appartiene a quel genere di narratori che seppero riflettere la crisi della società ottocentesca.È universalmente riconosciuto come uno dei grandi maestri del XX secolo.Parzialmente tratto da: Enciclopedia della letteratura, Garzanti, 2003

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