Come le cicale di Fiore Manni

È il 1994, e l’estate è finalmente arrivata. La scuola è finita, le vacanze sono alle porte, e Teresa non vede l’ora di partire: insieme ai genitori, lascerà Roma per raggiungere il villaggio sulla costa toscana dove tutti gli anni, tra bagni in mare con gli amici, chiacchierate e partite a calcio, trascorre le settimane estive. Quest’anno, poi, una pausa le ci vuole davvero – ha appena concluso il primo anno delle scuole medie, e forse le cose non sono andate proprio come sperava. Nei mesi che ha appena trascorso si è sentita persa in un limbo: sotto, una Teresa bambina con le ginocchia sbucciate e le mensole della cameretta ancora piene di bambole; sopra, una creatura nuova che per ora le sembra irraggiungibile: una Teresa più bella, più sicura, più matura, e forse un pizzico meno ingenua, proprio come le compagne di scuola che invece, tra elementari e medie, sembrano aver fatto un salto molto più lungo del suo. 

Peccato che anche al mare le cose non vadano come vorrebbe: anche le amiche di sempre sembrano già essersi lasciate alle spalle l’infanzia per entrare in un mondo nuovo fatto di primi baci da sognare, di costumi nuovi e colorati, di capelli in piega da non rovinare e di trucchi per sembrare più carine. Quel che Teresa non sa è che proprio lì, al Villaggio, le cose cambieranno anche per lei: a fare la magia è Agata, una ragazzina appena arrivata a cui da subito si lega, tra confidenze, giri in bici e tuffi in mare. E non ci vuole molto prima che Teresa inizi a rendersi conto di qualcosa che non aveva proprio considerato: possibile che piano piano, i suoi sentimenti per quella ragazza dolcissima e bellissima inizino a diventare così forti? Possibile che Teresa si sia presa proprio una bella cotta per Agata?

Fiore Manni, classe 1988, già autrice, tra gli altri, dei fortunati Jack Bennet e la chiave di tutte le cose e Jack Bennet e il viaggiatore dai mille volti, è abilissima nel trasmettere ai lettori emozioni e percezioni: d’improvviso, sfogliando le pagine, sembra quasi di essere lì con Teresa, a trascorrere le giornate in spiaggia con gli amici del mare e un gelato in mano. Ed è altrettanto facile immedesimarsi in un personaggio così tenero e complesso, perché è quel che tutti noi, in fondo, siamo stati a quell’età: Teresa è alle prese con il suo primo amore; è un po’ insicura, ma anche parecchio testarda; vorrebbe tornare indietro e andare avanti allo stesso tempo, vorrebbe piacere e piacersi – e, soprattutto, vorrebbe essere sé stessa, accettarsi ed essere accettata. E tra tanti sorrisi (e pure qualche lacrima!), la storia prende vita: Teresa evolve, cresce, trova alleati inaspettati lungo il suo percorso e finalmente si prepara ad affrontare le sue paure. Come le cicale (Rizzoli) è il racconto divertente e tenero di una ricerca: del proprio spazio e del coraggio per affrontare quello che sembra insormontabile.