Bloodmarked di Tracy Deonn

Il gallese antico e l’universo medievale nascosto al mondo umano creano un’atmosfera che rende la saga di Tracy Deonn unica nel suo genere. Le tematiche della ricerca di sé stessi, del proprio passato, del razzismo e della corruzione della società vengono presentate attraverso il filtro della magia, permettendo una riflessione distaccata che però si trasforma in riflessione concreta.

Stiamo tornando nel mondo di Legendborn, il primo capitolo della saga dove Briana Matthews, per scoprire di più sulla morte della madre, si è infiltrata nell’Ordine della Tavola Rotonda, società segreta legata ai cavalieri di Artù. Qui ha scoperto di essere una linfomaga e l’erede di Artù risvegliata. Il conflitto fra i Leggendari e le forze demoniache degli Oscuri si è aggravato e Nick, erede di Lancillotto di cui Bree si è innamorata, è stato rapito; lei e Sel, Magoreale legato a Nick, non si non si danno pace per non essere riusciti a proteggerlo. Briana, quindi, non ha tempo per fermarsi. Camlann incombe sempre più minacciosa e Bree deve imparare a gestire il suo enorme potere se vuole salvare i suoi amici e il mondo. Chi è veramente? Di chi si può fidare? Come può lei, ragazza nera, farsi rispettare come erede di Artù Pendragon? Con il fiato sospeso fino alla fine, in un susseguirsi adrenalinico di colpi di scena, Bloodmarked (Fazi) è l’imperdibile secondo capitolo della trilogia.

Bree è una sedicenne alla ricerca di sé stessa. Il suo mondo è stato sconvolto, le sue certezze scalfite. Nell’intrico di creature che la vogliono uccidere o sfruttare per il suo potere, Briana deve capire come essere l’erede di Artù senza perdere la sua individualità e la sua unicità. Grazie all’aiuto delle sue antenate e ai viaggi nei ricordi di Artù, la protagonista affronta un percorso verso l’origine della sua forza. In un mondo in cui ognuno la vuole plasmare a proprio piacimento, Bree cercherà di sottrarsi ai giochi di potere e di porsi come l’unica in grado di determinare il proprio destino.

Fondamentale è la presenza di Selwyn Kane: tra lui e Bree c’è un rapporto conflittuale, Sel è stato contrario fin da subito a Briana e la relazione tra Nick e la ragazza peggiora la situazione. Per salvare Nick, però, Sel e Bree dovranno mettere da parte i contrasti e le dinamiche tra loro cambiano. Il conflitto si trasforma in chimica, la chimica in un sentimento sempre più profondo. Bree si trova quindi divisa fra Nick e Sel che, con i suoi chiaroscuri, esercita un fascino magnetico a cui è impossibile resistere.

Per Briana, inoltre, è sempre più difficile capire di chi fidarsi e i nemici peggiori sono all’interno della sua cerchia più stretta. I Reggenti sono apertamente ostili a Bree perché il colore della sua pelle la rende un’erede inadatta agli occhi di molti. La tematica del razzismo è il leitmotiv dell’intera opera: già in Legendborn la diffidenza nei confronti della ragazza era evidente, perché nella storia dell’Ordine non c’è mai stato un erede di Artù che fosse nero. Bree dovrà quindi lottare con tutte le sue forze per superare indenne la barriera d’odio che le costruiscono intorno e per avere la possibilità di essere la prima erede di Artù nera nella storia.

Con uno stile deciso e incalzante si è portati al centro dell’azione senza un attimo di respiro. La successione degli eventi è rapida e la narrazione in prima persona della protagonista permette un coinvolgimento totale nella storia. Tracy Deonn arricchisce l’impianto di Legendborn con arguzia e raffinatezza, creando una saga di grande originalità.