Procida Racconta 2023: sei autori in cerca di personaggio

DAL 7 ALL'11 GIUGNO
PROCIDA RACCONTA
Sei autori in cerca di personaggio

Quest’anno Procida racconta inverte la polarità di Pirandello, e mette sei autori in cerca di un personaggio. Come mai?

Il festival é pensato fin dall’inizio per ribaltare l’assunto pirandelliano e abbattere i confini tra pagine e vita, tra chi scrive e chi  di quel racconto é il protagonista. Sono convinta che siamo tutti personaggi di una storia, la nostra. Ogni anno scelgo sei scrittori che prestino i loro occhi e le loro penne a sei abitanti dell’isola di Arturo.

Da sempre cornice ideale per storie raccontate su cellulosa (ma anche su celluloide), Procida non è però solo vedute mozzafiato e panorami oleografici. Forse esiste anche un’anima imprendibile, di quest’isola, un’anima meno “emersa” e “facile” di quella con cui siamo abituati a pensarla. Con quali parole riassumeresti la sorgente del fascino di Procida?

Procida è bella ma non lo sa: ha il fascino del mistero di chi è magnetico senza essere sfacciato. E poi è sempre diversa, io dico sempre che è un’isola infinita: ogni anno mi regala nuove ispirazioni. 

Naxos è stata per te L’isola dell’abbandono. Procida potrebbe essere l’isola dell’incontro?

È l’isola dell’incontro in cui credo di più: quello tra vita e letteratura. 

La storia e le storie sono al centro di Procida racconta. Come si articolerà l’edizione che sta per cominciare? Quali scrittori saranno protagonisti? E quali iniziative?

Quest’anno i sei sono Guido Catalano, Viola Ardone, Giulia Caminito, Daniele Mencarelli, Antonio Scurati e Vasco Brondi: autori a cui sono legata da scrittrice e da lettrice. Sono molto diversi tra loro, come linguaggio e come tematiche ma hanno in comune l’eccellenza. Sono curiosissima di scoprire quali persone ispireranno i loro personaggi. 

Aprirà il festival il mercoledì sera un reading musicale di Rodrigo D’Erasmo e Vasco Brondi; il giovedì e il venerdì ci saranno gli incontri con i sei autori, presentati da lettori speciali. E poi il sabato sera, il gran finale: i sei scrittori leggono i loro racconti davanti ai sei protagonisti che li hanno ispirati e a tutto il pubblico. Ogni edizione è stata più emozionante della precedente.

Una riflessione su quella che può sembrare una contraddizione, ma in fondo forse non lo è: in Italia ci si lamenta da anni di una flessione – apparentemente inarrestabile – dei lettori. Eppure, Procida racconta, come pure altre manifestazioni culturali che costellano la penisola, è lì a testimoniare della grande voglia che la gente ha di ritrovarsi assieme nel segno delle storie e della cultura. Come spieghi questa contraddizione?

Trovo che un festival come questo che ho pensato con l’editore Nutrimenti abbia proprio la rimozione della barriera come presupposto: in quei giorni l’isola diventa come un libro animato. Succedono continuamente cose in bilico tra narrativa e realtà, tutti si sentono coinvolti, protagonisti e nello stesso tempo lettori. Questo è senz’altro parte del successo.