L’editoria, ma più in generale la cultura italiana può trovare in Francoforte lo strumento per farsi conoscere ancora meglio in tutta Europa e in tutto il mondo nei prossimi anni
Non si può dire che Matteo Codignola l’abbia resa famosa, ma senz’altro, grazie a lui, abbiamo cominciato a capirne qualcosa di più e, soprattutto, a parlarne. Perché il suo libro Cose da fare a Francoforte quando sei morto (per sapere nel dettaglio di cosa si tratta, leggete la recensione di Maremosso) racconta proprio della Buchmesse di Francoforte: ovvero della Fiera internazionale del libro, che quest’anno si tiene dal 19 al 23 ottobre. Uno degli eventi più importanti – se non il più importante – dell’editoria: un modo per conoscere il mondo del libro a livello internazionale e locale, dove i professionisti cercano di capire la direzione del mercato e, ancora di più, della cultura.
Saranno presenti oltre 7000 espositori provenienti da 104 paesi: per tutti, la Buchmesse è l’occasione di stringere nuovi rapporti commerciali e relazioni culturali. L’obiettivo della fiera è gettare ponti tra paesi attraverso i loro libri. Si parlerà delle innovazioni tecnologiche in ambito editoriale, delle soluzioni per rendere l’industria più sostenibile, delle tendenze che si stanno facendo largo tra i lettori di tutto il mondo, attraverso relatori, ospiti ed eventi professionali e divulgativi. Dei segreti e del punto di vista di un interno alla Buchmesse ci ha parlato anche il responsabile dell'ufficio diritti di Feltrinelli, Theo Collier, nell'intervista per Maremosso. Inoltre, quest’anno, un posto di rilievo avrà l’Italia, con 147 espositori nello Spazio dedicato: un primo passo verso il ruolo di ospite d’onore che il nostro paese avrà alla fiera nel 2024.
L’ambasciatore d’Italia in Germania Armando Varricchio inaugurerà il padiglione nel giorno dell’apertura della Buchmesse, il 19 ottobre. Insieme a lui, Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana degli Editori e commissario straordinario del Governo per l’Italia ospite d'onore alla Fiera del libro di Francoforte del 2024, Roberto Luongo, direttore generale di ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, e Paola Passarelli, direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura. Sarà presentato anche il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2021, il bilancio annuale sulla salute del mercato librario italiano.
Il 20 ottobre, poi, interverrà alla fiera anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sia per parlare dell’importanza della cultura per fermare la guerra tra Russia e Ucraina, sia per dimostrare riconoscenza verso l’editoria europea. Il mondo del libro, infatti, è stato uno dei primi e dei più zelanti a dare il proprio sostegno alla causa ucraina, attraverso iniziative e diffusione di informazione. «Quello che sta facendo ora l’Ucraina è difendere i nostri diritti e valori. L’intera comunità editoriale deve continuare a impegnarsi affinché l’editoria ucraina possa rimanere vitale», ha detto il presidente della Federazione degli editori europei Peter Kraus vom Cleff. «Quest’anno per noi è molto importante – aggiunge Juergen Boos, presidente della Buchmesse – per permettere a intellettuali, editori, autori e operatori culturali ucraini presenti in fiera di far sentire la propria voce e riferire sulla situazione attuale. Vogliamo accrescere la consapevolezza pubblica di ciò che sta accadendo».
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