Il 17 novembre si è tenuto presso la Fondazione Corriere della Sera, in occasione di BookCity Milano 2022, un pomeriggio all’insegna dell’ecologia, con una serie di incontri che hanno visto susseguirsi scienziati ed esperti del settore.
L’incontro è stato ideato da Telmo Pievani, docente di Filosofia delle Scienze Biologiche presso l’Università di Padova, che ha condiviso con gli spettatori brevi ma efficaci dati che presentano una situazione allarmante: il passaggio della temperatura terrestre da 1 a 1,5°C, una stima del WWF che paventa una diminuzione del 60% delle specie animali nei prossimi anni e la progressiva riduzione delle barriere coralline.
Stiamo spolpando letteralmente il pianeta
Uno scenario non positivo, ma Pievani ha comunque rassicurato il suo pubblico: non sarebbe stato un pomeriggio pessimista.
Lo vediamo subito dal primo panel, “Le conseguenze della guerra: accelerazione o stallo nella transizione ecologica?”, affrontato da Silvia Francescon, esperta di diritto internazionale dell’ambiente, Nicola Armaroli, chimico e dirigente di ricerca presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, ed Edoardo Borgomeo, honorary research associate presso l’Università di Oxford.
Durante questo piacevole dibattito, è emerso come l’Europa, prima dello scoppio della guerra, avesse già in agenda tra le prime voci d’investimento, una dedicata all’ecologia e alla transazione energetica. L’improvviso scoppio della guerra in Ucraina, tuttavia, ha fatto sì che cambiasse nuovamente l’approccio energetico delle nazioni, ritrovatesi improvvisamente con un nuovo bisogno. Si è ricorso quindi alla ricerca di nuovi giacimenti, vi è stato un re-incremento dell’impiego del carbone e tutte le aziende, da grandi a piccole, hanno dovuto introdurre nuove soluzioni.
Nel secondo panel, la giornalista scientifica Elisabetta Tola si è occupata di “Perché così tardi? Perché così lente? Alcune ragioni del ritardo alla lotta ai cambiamenti climatici” insieme a Stefano Caserini, docente del Politecnico di Milano.
Secondo Caserini, il motivo per cui siamo in ritardo è perché ci accorgiamo troppo poco dell’effetto che abbiamo, con le nostre abitudini, su ciò che ci circonda. I gas serra non sono visibili a occhio nudo, eppure siamo consapevoli che se continuiamo così, la situazione diverrà insostenibile.
Elisabetta Tola ha poi avuto un interessante confronto con Antonello Pasini, scienziato del CNR ed esperto di cambiamento climatico.
La gente chiede certezza, ma i monitoraggi sperimentali, le campagne osservative, la ricostruzione con dati inquadrati da modelli e conoscenza teorica, rivela che la certezza non è un concetto scientifico. Lo è con i suoi limiti e le sue variabili
Interessante è stata la sua spiegazione sugli anticicloni africani e le correnti fredde: il Mediterraneo è proprio uno dei “punti caldi” al centro dell’interesse climatico.
Il secondo panel si è poi concluso con uno degli interventi più brillanti dell’intero evento: Elisa Palazzi, docente di Fisica presso l’Università di Torino, ha tenuto un talk dal nome “Il clima cambia la guerra, la guerra cambia il clima”.
Anche per i meno avvezzi, le informazioni date dalla ricercatrice sono state illuminanti.
La guerra cambia il clima, eccome, e lo fa attraverso le emissioni che genera. Inquina l’acqua, il suolo, l’aria, e ha impatto sull’effetto serra, modificando il bilancio di energia nell’atmosfera. Il settore bellico non viene quasi mai contato o il suo conteggio non è quasi mai trasparente, ma è necessario regolamentarlo per fare una stima di quanto pesi sul nostro ecosistema, che si ipotizza – grazie ai pochi Paesi che lo comunicano – sia del 5%, e non è poco.
Le decisioni politiche giocano un ruolo principale nel causare conflitti. Esacerba instabilità e insicurezza geopolitica
Ebbene, la guerra rallenta il processo di conversione energetica, perché – come abbiamo visto – aumenta l’uso di combustibili fossili a discapito delle rinnovabili, ma non finisce qui.
È anche il clima capace di cambiare la guerra. Elisa Palazzi ha infatti apportato esempi innegabili: zone colpite da forti siccità coincidono con le zone che hanno vissuto almeno un conflitto armato. La guerra in Siria ha interessato difatti uno di quegli Stati che dal 2006 è stato colpito da uno stress climatico non indifferente e da meno non lo è stato il Centro Africa, nel quale le guerriglie tra pastori transumanti e agricoltori sono all’ordine del giorno.
L’ultimo panel, dal titolo “A che punto è il sogno di Greta?” è una chiacchierata tra Telmo Pievani e Shaul Bassi, professore di letteratura inglese e postcoloniale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, nonché direttore del Venice Center for Humanities and Social Change.
Con loro, il tema del climate change è stato guardato anche sotto un’ottica letteraria. Molti sono stati gli scrittori che hanno predetto scenari catastrofici nei loro romanzi distopici, e presente – anche durante il dibattito – è stato il temine ecoansia, la paura di quanto possa mostrarsi spietato il nostro futuro.
Per combattere questa paura, Maremosso ha dedicato un approfondimento sulla giustizia ambientale e una news sull'attivismo scritta da Fridays for Future che, ve lo assicuriamo, non potete proprio perdervi.
In collaborazione con il Liceo Artistico A. Volta di Pavia e Bookcity Milano – da un’idea di PhotoSHOWall.
Le più belle illustrazioni, realizzate dagli studenti del Liceo Artistico Volta di Pavia per arricchire le rubriche Anniversari e Ricorrenze e Il Verso giusto di Maremosso, diventano protagoniste di un’esposizione temporanea, visitabile dal 16 al 30 novembre, al secondo piano della libreria laFeltrinelli Milano Piazza Piemonte - Piazza Piemonte, 2/4. e nello spazio eventi della libreria laFeltrinelli Milano Piazza Duomo.
Da Saffo a Battiato, da Lady Diana a Pasolini, da Virgina Woolf a Walt Withman… Scrittori, poeti, protagonisti della società e del mondo della cultura, interpretati dal talento e dalla sensibilità degli studenti del Liceo Artistico Volta metteranno in luce l’importanza del percorso di PCTO (ex alternanza scuola lavoro) coordinato dai professori assieme alla redazione di Maremosso.
Dal 16 al 30 novembre i lettori potranno trovare un originale segnalibro con alcune delle più belle illustrazioni realizzate dagli studenti del Liceo artistico A. Volta di Pavia, nelle seguenti sedi di Bookcity Milano:
• Fondazione Feltrinelli
• Palazzo Reale
• Teatro Franco Parenti
• Teatro Dal Verme
• Museo della Scienza e della Tecnica
• Laboratorio Formentini + Centro Internazionale Brera
Nelle Feltrinelli di Milano l'installazione del collettivo LibriBianchi per BookCity
I libri come mattoni che, uno sopra l’altro, contribuiscono a ridisegnare e a dare nuova consistenza all’architettura di Milano: dal bosco verticale a Generali Towers di Zaha Hadid, dal Duomo alla Torre Velasca, lo skyline della città si trasforma in grattacieli e palazzi fatti di libri, per ospitare una nuova e auspicata comunità di lettori.
In occasione dell’edizione 2022 di BookCity Milano, protagonista il collettivo LibriBianchi, al quale laFeltrinelli ha affidato l’installazione site specific dal titolo “Books and The City” che animerà le vetrine dell’edificio disegnato dagli architetti Herzog&DeMeuron e della Feltrinelli di corso Buenos Aires dal 17 novembre fino a conclusione della kermesse.
Ibs.it, laFeltrinelli.it e Maremosso sono media partner di BookCity.
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