Nasce "Altre cose", nuovo marchio editoriale di non fiction

Dopo l'esperienza di COSE Spiegate bene, rivista monografica diffusa trimestralmente dal 2021, l’alleanza tra Il Post e Iperborea si evolve in Altrecose: il nuovo marchio editoriale di non fiction che arriverà sugli scaffali di tutte le librerie il 10 aprile con una proposta di cinque titoli entro la fine dell’anno disegnati dallo studio XXY.

Il progetto grafico, disegnato dallo studio xxy, si ispira alla tradizione dell'editoria di non fiction anglosassone: le prime di copertina sono cosiddette 'one-shot', copertine singole, in cui testi e immagini cambiano sempre, e vengono concepite come opere uniche, al fine di valorizzare appieno gli elementi più forti di ogni singolo titolo.

Al design di dorso, quarta e alette invece, sempre uguali, così come la carta di copertina e il formato - gli stessi di "Cose spiegate bene", la rivista monografica diffusa trimestralmente dal 2021 - è affidato il compito di trasmettere la continuità del marchio. Così ha spiegato Pietro Biancardi di Iperborea all'ANSA:

Altrecose pubblicherà libri che sfuggono al termine categorico della saggistica: libri di giornalismo che aiutano a conoscere e leggere la realtà, opere scelte, capaci di combinare al valore della buona scrittura un approccio documentario e documentato alla conoscenza del contemporaneo, promuovendo strumenti di analisi, discussione, comprensione e rappresentazione della società. 

A inaugurare la serie sarà MOSTRI. Distinguere o non distinguere le vite e le opere: il tormento dei fan, il titolo di Claire Dederer, scrittrice americana per testate di un certo prestigio come il New York Times. Il suo articolo «What Do We Do with the Art of Monstrous Men?», apparso su Paris Review e divenuto istantaneamente virale, divampa in questo libro in una brillante riflessione su genio, mostruosità e rimozione.

Nel libro l'autrice passa in rassegna i casi di artisti come Roman Polanski, Michael Jackson, Woody Allen, Picasso, J.K. Rowling, la cui condotta discussa o discutibile suscita un dissidio tra ammirazione e riprovazione, e si domanda: è possibile distinguere le biografie dalle opere, o la risposta è la cancel culture? Per porsi questa e altre domande, leggere questo libro e "Altre cose".