Avete mai giocato a "Indovina chi"? Fra tutti i vari volti che vedete sulle tessere dovete riuscire ad isolare quello scelto dal vostro avversario e l'unica arma che avete a vostra disposizione sono delle domande vertenti sugli elementi identificativi che distinguono fra loro i vari personaggi.
Provando ad applicare le dinamiche di "Indovina chi" al mondo della letteratura scoprirete che alcuni personaggi si sono scolpiti nella nostra immaginazione grazie ad alcuni specifici elementi, la cui presenza o, in certi casi, assenza, risulta imprescindibile dal personaggio stesso.
Prendiamo un grande classico di "Indovina chi": i baffi! Hercules Poirot è forse il personaggio dai baffi più famosi del mondo, Agatha Christie li descrive alla perfezione e se Poirot si tagliasse i baffi non sarebbe Poirot…rischierebbe di trasformarsi nell'architetto protagonista di I baffi di Emmanuel Carrère! E, visto come vanno a finire le cose in quel romanzo, non glielo auguriamo di certo.
Che sia un bicchiere di Mescal o una gamba di legno, un’intima testimonianza o un’ossessione, se avete voglia di giocare un po' vi proponiamo 10 libri in cui certi oggetti o determinati elementi diventano fondamentali estensioni per la costruzione di personaggi indimenticabili!
TRATTO DISTINTIVO: I BAFFI BEN PRESENTI Durante la Prima guerra mondiale, un giovane ufficiale inglese ferito al fronte, Arthur Hastings, viene ospitato per la convalescenza dal vecchio amico John Cavendish a Styles Court. Durante il soggiorno la padrona di casa, matrigna di John viene avvelenata. In paese c’è un profugo belga dai grandi baffi, uno che di delitti se ne intende... Così nel 1920 il mondo scopriva il talento narrativo di Agatha Christie e faceva conoscenza con il suo detective, Hercule Poirot.
TRATTO DISTINTIVO: I BAFFI DRAMMATICAMENTE ASSENTI È quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo. Il nostro non più baffuto eroe si troverà però proiettato di colpo - lui che voleva solo fare una sorpresa alla moglie - in un universo da incubo: perché tutti quelli che lo conoscono da anni, e la moglie per prima, affermano di non averli mai visti, quei baffi, e che dunque nella sua faccia niente è cambiato.
TRATTO DISTINTIVO: LA BALENA E L'OSSESSIONE CHE INCARNA Un uomo e un mostruoso cetaceo si fronteggiano: è il conflitto più aspro, accanito e solitario mai immaginato, è la storia di ogni anima che si spinga a guardare oltre l'abisso. Moby Dick è un gigantesco capodoglio, candida fonte di orrore e meraviglia; Achab è un capitano che, ossessionato da follia vendicatrice, lo insegue fino all'ultimo respiro; Ismaele, un marinaio dall'oscuro passato imbarcato sulla baleniera Pequod, è il narratore e, forse, l'eroe della tragedia.
TRATTO DISTINTIVO: LA GAMBA DI LEGNO O LA GAMBA MANCANTE Ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell'infanzia, riscoprendo quella capacità di sognare che ci davano i porti affollati di vascelli, le taverne fumose, i tesori, gli arrembaggi, le tempeste improvvise e le insidie delle bonacce, come anche il semplice incanto del mare e la sfida libertaria di ribelli contro il cinismo dei potenti. In più con la sorpresa di vederci restituito, in tutta la sua ambigua attrazione e vitalità, uno dei personaggi che davano a quell'infanzia l'emozione della paura.
TRATTO DISTINTIVO: LA MACCHINA FOTOGRAFICA LEICA Vincitore del Premio Strega 2018, il libro racconta la vita di Gerda Taro, prima fotografa caduta su un campo di battaglia, l'amore con il collega Robert Capa, l'avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.
TRATTO DISTINTIVO: IL DIARIO Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno del 1942, ha appena compiuto tredici anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori più o meno ideali, si sostituisce la storia della lunga clandestinità. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini.
TRATTO DISTINTIVO: IL MESCAL Racconta la storia maledetta di un ex console britannico di stanza in una città immaginaria del Messico e delle sue ultime ore di vita - nel Giorno dei Morti del 1938 - insieme a una moglie, innamorata ma infedele, e a un fratellastro, idealista ma sleale. Ma soprattutto, con uno stile epico e modernista insieme, racconta una vita in compagnia dei demoni dell'alcol e dei fantasmi del passato, all'ombra di un minaccioso vulcano e del fatalismo messicano.
TRATTO DISTINTIVO: LA LETTERA COME MARCHIO D'INFAMIA Nella società puritana la libertà dell'individuo coincideva con il bene della comunità. Per questa ragione le autorità imponevano stili di vita improntati a un inflessibile rigore morale. Nel libro una giovane sposa, amante del pastore Arthur Dimmesdale, rifiuta di confessare il nome del suo amante e per questo viene schivata da tutti e condannata a portare sul petto una fiammante lettera A, che la mostri allo sguardo pubblico come un'adultera.
TRATTO DISTINTIVO: LA BICICLETTA Alex D., diciassette anni, figlio modello della buona borghesia, decide di "uscire dal gruppo", di rompere gli schemi, di fare un "salto" fuori dal "cerchio che ci hanno disegnato attorno". In una parola, cresce. Lo fa attraverso le pedalate disperate in sella alla sua bicicletta, la musica, l'amore di Adelaide, la sofferenza per la perdita dell'amico Martino... Senza gesti eclatanti, Alex volta le spalle a tutto e a tutti, in nome di un presente libero e felice, di una umanissima richiesta di autenticità.
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