“Ti va un caffè?”: una semplice domanda che sentiamo pronunciare spesso, probabilmente quasi tutti i giorni. Il caffè, infatti, non è una semplice bevanda, è un’abitudine, una coccola, per alcuni addirittura una necessità (sì, tutti voi che senza caffè al mattino non riuscite a connettervi con il mondo: vi capiamo).
Ristretto o lungo, macchiato freddo o caldo, corretto, americano, marocchino, decaffeinato o meno, con o senza zucchero, preparato con la moka di casa, bevuto di corsa alla macchinetta dell’ufficio o gustato al bar: il caffè è un grande rito delle nostre giornate.
Grande parte della sfera della convivialità ruota attorno al caffè: offrire un caffè è spesso una scusa per vedersi, chiacchierare, instaurare un rapporto; quante amicizie e relazioni amorose sono iniziate con un semplice caffè?
Nel nostro Paese, poi, il caffè riveste un ruolo particolare, possiamo spingerci ad affermare che la tazzina di caffè espresso sia uno dei simboli dell’italianità. Rivendichiamo infatti di essere gli unici al mondo davvero capaci di fare un buon caffè e ci indigniamo quando vediamo turisti stranieri che sorseggiano cappuccino dopo pranzo.
Del resto, il caffè ha rivestito e riveste tutt’ora un grande ruolo nel commercio italiano e, soprattutto, nella cultura: basti pensare alle Botteghe di Caffè che contribuirono alla diffusione delle idee illuministe, tanto che una delle più famose riviste del tempo, fondata dai fratelli Verri, prese il nome proprio dalla bevanda, Il Caffè.
Insomma, noi italiani, forse più di altri, siamo intimamente legati al caffè, considerato uno dei piaceri della vita. Ma il caffè va ben oltre l’essere un simbolo italiano, e riveste un ruolo centrale non solo in altre culture, ma anche in molte storie: quante narrazioni ruotano intorno al caffè? Se non le conoscete, ve ne suggeriamo qualcuna: dal best-seller giapponese che ha conquistato schiere di lettori, Finché il caffè è caldo, a storie appassionanti in cui una caffetteria è il punto di svolta per la vita dei protagonisti, come ne Il caffè dei piccoli miracoli, fino alla combo autunnale perfetta per i lettori amanti del caffè: libro, caffè e un bel gattone da coccolare, come in Il caffè dei gatti.
Per chi è invece affascinato da storia e cultura del caffè, imperdibili la La tazzina del diavolo. Viaggio intorno al mondo sulle vie del caffè, Il mondo del caffè. Storia, produzione, geografia, cultura e Dalla parte del caffè. Storia, ricette ed emozioni della bevanda più famosa al mondo.
Buona pausa caffè e buona lettura!
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare.
Immagina di aver perso tutto quello che conta nella vita. Il tuo compagno, il tuo lavoro, persino la città in cui vuoi vivere. È proprio quello che succede a Nagore, che alla soglia dei quarant’anni rientra a Barcellona, dopo aver trascorso dieci anni a Londra lavorando col suo compagno in una galleria d’arte, e si ritrova single e senza il becco di un quattrino.
Un romantico viaggio tra Parigi e Venezia. Un vecchio libro e una dedica: "Amor vincit omnia". Un piccolo caffè dove tutto è possibile. Perché a volte bisogna sentirsi mancare la terra sotto i piedi per arrivare a toccare il cielo con un dito.
Il manuale più completo, costruito per soddisfare ogni livello di lettura: dal semplice curioso, in cerca di consigli utili all'acquisto, all'appassionato che vuole capire i segreti della degustazione e le differenze tra le origini, fino al professionista, che troverà riassunte in un unico libro tutte le informazioni utili al suo lavoro.
In uno sperduto villaggio del profondo Sud degli Stati Uniti, Miss Amelia, una donna matura e indipendente, dai tratti spigolosi e mascolini, si guadagna da vivere con il suo emporio ma soprattutto producendo e vendendo liquore di contrabbando. La sua esistenza cambia con l'arrivo del cugino Lymon, un nano capace di ingraziarsi l'intero paese, e di convincere Amelia a trasformare l'emporio in uno scalcinato caffè, punto di ritrovo per la comunità.
Stewart Lee Allen racconta un anno della sua vita in viaggio sulle Vie del caffè per ripercorrere la storia di questa bevanda fin quasi a tracciare un insolito paradigma del progresso della civiltà. L'anno è il 1988: dal Kenya Allen risale in Etiopia nella città di Harrar dove ha avuto inizio la civiltà del caffè. Qui si spensero i sogni avventurosi di Rimbaud.
È per i "delicati di gusto" che nel 1836 compare a Napoli un "Manuale dell'amatore del caffè" inizialmente pubblicato in Francia. Si tratta di un piccolo trattato su come scegliere il caffè, come tostarlo, macinarlo e servirlo nel rispetto di un perfetto galateo. Ma è anche il racconto di leggende che partono dai divieti di Maometto a consumarlo, fino ad essere riammesso anche in Oriente per i suoi benefici di tonico, diuretico, digestivo e, perché no, di piacevole eccitante.
Ancora oggi, tra gli altopiani d'Etiopia, presso case isolate o piccoli villaggi raramente sfiorati da traffici e carovane, il caffè viene offerto agli ospiti secondo un preciso e antico rituale. Un affascinante viaggio intorno al mondo per ricostruire le origini della bevanda nera, dalla sua diffusione nel Cornò d'Africa, passando per la civiltà arabo-islamica, fino ad arrivare all'emisfero occidentale.
Parigi, Quartiere Latino. Nei pressi dell'Odèon c'era un tempo Le Condé, un piccolo caffè dove ogni sera erano soliti ritrovarsi per caso, per noia o per abitudine, giovani studenti, aspiranti scrittori e misteriosi avventori accomunati dal sospetto di un passato indicibile o dallo stesso sghembo destino.
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