Quanti di noi sono cresciuti con la curiosità e la voglia di saperne di più sulla vita dei propri nonni, a volte talmente lontana dalla nostra da apparire quasi come una fiaba dai contorni surreali
Probabilmente chiunque si sia posto almeno una volta nella vita la questione di capire come la propria storia personale e le proprie radici si leghino in modo inestricabile alle storie di persone che ci sono genealogicamente vicine, ma che possono in realtà essere lontanissime: per carattere, inclinazioni naturali, storia personale e semplici casi della vita.
Le radici di ogni epica familiare prosperano soprattutto in prossimità di zone d'ombra che intuiamo di aver solo sfiorato. Sebastiano Mondadori ha voluto affondare le mani in quella materia incandescente e oscura che in fondo è ogni storia familiare. E l'ha fatto indagando le contraddizioni e la grandezza della famiglia cui appartiene per nascita attraverso la storia della figura forse più controversa della famiglia: quella di suo nonno Alberto Mondadori.
Quando pensai di scrivere questo libro la prima volta, ero troppo giovane. Ora ho il giusto distacco e mi sembra doveroso farlo. È ovvio che poi, raccontando di personaggi della tua famiglia, stai parlando anche un po’ di te stesso. Però scrivere libri è anche questo
Il pronipote di Arnoldo Mondadori, Sebastiano, racconta il destino del nonno Alberto. Uno sguardo coinvolto ma allo stesso tempo impietoso, in grado di raccontare luci e ombre dell'ideatore della collana "Oscar Mondadori" e fondatore della casa editrice "Il Saggiatore".
Reperire informazioni su Alberto Mondadori non è sicuramente difficile: su internet, possiamo risalire lungo l'intero albero genealogico, sapere quali scuole abbia frequentato, conoscere i progetti cinematografici realizzati - tra cui l'adattamento de I ragazzi della via Pál - e quelli abbandonati, fino a scoprire della sua passione per il giornalismo (con il periodico Tempo da lui fondato) e l'avventura intellettuale e imprenditoriale della creazione de Il Saggiatore, casa editrice unica nel panorama editoriale di quegli anni.
Sullo sfondo e in primo piano i rapporti turbolenti e mai facili - ma spesso fecondi e creativi - con l'azienda di famiglia, la grande casa editrice fondata dal padre Arnoldo, per la quale Alberto realizza la collana di libri tascabili, gli "Oscar Mondadori", un successo editoriale che attraversa le generazioni e arriva fino a noi, cambiato nella forma ma inalterato nella bontà dell'intuizione che lo sottende: libri per tutte le tasche. Letteralmente.
Ora: tutto questo è ampiamente documentato, e alla portata di chiunque sappia interrogare un motore di ricerca attraverso le domande giuste. Ciò che invece possiamo trovare solamente in Verità di famiglia, il libro di Sebastiano Mondadori, è il racconto di una figura larger than life, la storia delle vertiginose ascese e delle repentine cadute di un uomo che per tutta la vita si è dovuto misurare con l'ingombrante eredità lasciata dal padre Arnoldo, finendo con l'esserne forse sopraffatto, mai abdicando però alla propria irriducibile unicità, a scapito del cognome pesantissimo che portava.
Tra le pagine di questa preziosa testimonianza troviamo dunque il resoconto appassionato di una vita segnata da cadute, da eccessi ma anche da traguardi raggiunti e sogni inseguiti.
Tanti grandi nomi del Novecento, italiano e non solo, si avvicendano tra le pagine. C'è perfino Orson Welles, autentico mito per Alberto Mondadori che riuscì ad intrattenere con lui un'intensa, proficua corrispondenza culminante in un fatidico incontro a Venezia.
... e se vi dicessimo che Welles rubò persino un bacio alla nonna di Sebastiano, la bellissima Virginia? Sì, è tutto vero, ed è tutto scritto in un capitolo che rimanda al feuilleton sin dal titolo, non senza la garbata ironia che spesso vena lo stile cristallino del Mondadori scrittore: "Triangolo in Laguna".
Me ne rendo conto adesso, superando i 50 anni, che ho usato la scrittura per cercare di capire me stesso, la mia identità, le mie radici. Ho una sorta di fissazione per la memoria, e memoria e scrittura vanno inevitabilmente insieme
È, questo, un libro covato per 26 anni, lasciato maturare assieme ai dubbi e al desiderio di saperne di più, ci racconta Sebastiano, con sguardo coinvolto ma lucido.
Un libro che ci guarda, sin dalla copertina, con maliziosa consapevolezza di sé: perché Alberto Mondadori sapeva bene che i libri contaminano di sé chiunque vi posi i suoi occhi e li prenda in mano per aprirli e leggerli.
E suo nipote Alberto, che quella consapevolezza ha ereditato, compone con Verità di famiglia un gioco serissimo dal quale è bello lasciarsi irretire: il dialogo impossibile ma vero fra due generazioni della stessa famiglia, generazioni con obblighi, responsabilità e storie diverse ma un sogno in comune.
Con la forma di un libro.
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