Nova va veloce.
Come la protagonista di un breve, folgorante film degli anni Novanta, che correva attraverso una città facendo lo slalom fra cani idrofobi, poliziotti non meno rabbiosi, pedoni umiliati e ciclisti offesi, Nova sembra avere nella sua mercuriale capacità di passare da uno stile all’altro qualcosa di inafferrabile.
Il suo ultimo 24/7 (Bao Publishing), ad esempio, è una centrifuga di segni e suggestioni pop, rischiarata a tinte fluo dai neon di un supermercato hard discount nel quale, fra corn flakes, sottaceti e detersivi, a un certo punto fanno capolino prodotti decisamente deperibili. Anzi: già deperiti, a giudicare dalla carnagione color sottobosco. È un’invasione di zombie in piena regola, infatti, che promette di far sobbalzare fra le corsie i clienti e sulla sedia i lettori, offrendo allo stesso tempo una chiarissima e ficcante allegoria della società dei consumi.
Eh, gli zombie… sin dai tempi di George Romero, quei poveri Nosferatu (“non spirato”, nella lingua rumena del conte Dracula) in sedicesimo e dai denti spuntati, sono carne di prima scelta per raccontare il mondo in cui viviamo, il nostro rapporto con la morte dei corpi e con la sopravvivenza delle merci… e quale posto migliore di un supermercato, allora, per mettere un po’ di carne (non del tutto morta) al fuoco e fare una corsa a rotta di collo fra versamenti di liquami tossici, contachilometri impazziti, presse orizzontali a ciclo continuo e – in fondo a tutto – un cubo “pieno di mostri, in mezzo al niente” che potrebbe anche far risuonare in noi la metafisica e il mistero di un altro monolite alla deriva nello spazio, quello di 2001 – Odissea nello spazio, epico film di Kubrick tratto da Arthur C. Clarke?
Ma la fantascienza, così come l’horror, non sono per Nova punti d’arrivo o generi narrativi d’elezione. Semmai si tratta di paradigmi cui appoggiarsi per meglio riuscire a dar voce e spazio alla propria personalissima visione artistica. Una visione totalmente originale e convincente, capace di interpretare il fumetto come uno spazio di libertà espressiva assoluta: con matite e pennarelli si dispone di un budget illimitato per mettere i propri film su carta e – quando si ha la fortuna di saper dare forma e colore ai propri cortometraggi interiori – il risultato può essere straordinario.
I “segnali di fumetto” che ci siamo scambiati con Nova passano in rassegna – velocemente, com’è giusto che sia con un’artista che va veloce – alcune delle passioni e delle idiosincrasie di questa ragazza che sta creandosi uno spazio laddove non sembravano esserci spazi, all’interno del mondo del fumetto: col suo segno selvatico, angoloso e rapidissimo, straordinariamente seducente. E con una scrittura scarna ma non povera, capace com’è di evocare e raccontare attraverso ciò che non viene detto.
A qualche anno da Stelle o sparo, 24/7 è insomma la più gradita delle conferme: il nuovo capitolo in un’avventura artistica entusiasmante e che – ne siamo certi – non mancherà di procurare a Nova tantissimi seguaci. Qui, per chiudere questo articolo con una suggestione cinematografica degna di quella con cui l’abbiamo aperto, bisogna immaginare una giovane, bravissima fumettista che corre veloce coi suoi pennarelli in mano, facendo lo slalom fra migliaia di followers dall’incarnato color muffa, e seminandoli tutti grazie alla propria inquieta capacità di cambiare segni. Lasciando sempre il segno.
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