Sempre più spesso, la vita dei bambini e delle bambine è segnata da un susseguirsi incessante di impegni e attività, con un ritmo del tutto simile a quelli degli adulti. La scuola, lo sport, i compiti, il corso di musica. Raramente viene concesso loro di indugiare in un tempo lento, sospeso e da inventare, che a pensarci bene, è un piacere ad ogni età.
Ecco perché Killiok, l’ultimo capolavoro di Anne Brouillard edito in Italia da Babalibri, è una boccata di aria fresca per lettori grandi e piccoli. La pluripremiata autrice e illustratrice belga, infatti, ci presenta un vero e proprio elogio alla vita lenta, un invito a immergersi nelle gioie del quotidiano e nel piacere dell’improvvisazione.
Una storia intrisa dei colori, i suoni e le sensazioni di una placida giornata di tarda primavera. È quasi estate. Killiok si sveglia e pensa alla giornata che lo attende. Con calma, si gusta una tazza di caffè sulla riva del lago davanti casa sua, e si gode la lieve brezza che increspa la superficie dell'acqua.
Il racconto ci accoglie all’alba di un nuovo giorno, al risveglio di Killiok. Il nostro protagonista è un cagnolino nero piuttosto buffo; cammina su due zampe, ha una passione sfrenata per il caffè, e adora trascorrere lunghi momenti seduto in silenzio, osservando semplicemente lo scorrere del tempo. Come biasimarlo? Tutto, attorno a lui, è un invito alla contemplazione.
Ci troviamo ai margini di una fitta foresta in riva al lago. Una stretta lingua di terra conduce alla graziosa casetta di Killiok, situata al centro della quiete lacustre. Le illustrazioni e le parole di Anne Brouillard ci parlano di un vero e proprio rifugio ameno, dall’atmosfera incantevole e avvolgente, sospesa tra sogno e realtà.
Sotto le zampe, Killiok sente l’erba e l’erica ancora umide di rugiada mattutina. Una leggera brezza increspa la superficie del lago e gli accarezza il pelo.
Nel mezzo di questo dolce naufragare, mentre Killiok legge assorto sul molo, un’improvvisa folata di vento disperde le pagine del suo giornale. Il cagnolino ha quindi un’intuizione: costruire una veranda. Questo gli permetterebbe di poter leggere all’aria aperta persino con il maltempo. Deciso, Killiok si arma di matita e righello, delineando il progetto nei minimi dettagli, fino a quando... non comincia ad insorgere qualche incertezza.
Il seguito del racconto vede Killiok alle prese con desideri contrastanti e molteplici ripensamenti. Confrontandosi con altri personaggi, emergono riflessioni sulla bellezza, sulla convivenza, sull'impatto delle proprie scelte e sulla gratitudine per il qui e ora. Tuttavia, nessuna di queste tematiche viene affrontata con intento moralizzante. Non viene mai suggerito quale possa essere la decisione più giusta da prendere. Al contrario, in Killiok troviamo una semplice quanto profonda accettazione dell’ignoto, e una sorprendente pace nell’assenza di risposte definitive.
«Vedi, Gatto Mistero» dice Killiok, «non sono sicuro di voler stravolgere tutto. Mi piace stare seduto qui a non fare niente. Forse la mia casa va bene così, tutto sommato.» «Va benissimo così» risponde Gatto Mistero. Entrambi restano in silenzio. Guardano il lago, la foresta e la casa di Killiok.
Anne Brouillard ci invita ad abbandonarci a una dimensione onirica e a un tempo dilatato, in cui a stupirci non è la presenza ma l’assenza di eventi straordinari. Orchestra un ritmo di parole e dialoghi preziosi, intrecciati a illustrazioni ora singole, descrittive e sequenziali, ora a doppia pagina, eloquenti e silenziose. L’autrice le alterna saggiamente per concederci un respiro più ampio e per stimolare una pausa lì dove lo ritiene più necessario.
Se poi siete amanti degli albi illustrati in maniera minuziosa, se vi perdete nei dettagli delle stanze, tra le mensole e gli scaffali, gli oggetti quotidiani, i piccoli cimeli nascosti, i rimandi tra le pagine, allora adorerete prendervi del tempo per esplorare la casa di Killiok! I più curiosi (o veri appassionati di architettura) saranno felici di trovare una dettagliata piantina della casa nei risguardi finali. Pensate che l’autrice, nel suo studio, ne conserva persino un modello 3D. Perché tanta attenzione?
In un’intervista , Anne Brouillard racconta di tenere molto al topos della casa, che prima di essere un edificio è per lei un ricordo dell’infanzia, un luogo in cui le esperienze si sovrappongono e s’intrecciano in strati di vita. Preferisce allontanarsi dall’idea di un mero bozzolo protettivo, che a volte può risultare soffocante, rischiando di divorarci. Ecco perché, potendo scegliere, l’autrice vorrebbe vivere proprio nella casa di Killiok: estremamente aerea, luminosa, da cui si entra ed esce facilmente. Un rifugio che infonde protezione senza limitare lo sguardo sulla vastità del mondo esterno, proprio come piace al nostro protagonista.
Ma l'universo di Killiok si estende ben oltre la sua casa e le pagine di questo albo. Pur avendo appena debuttato in Italia, il cagnolino ha già conquistato i cuori del pubblico francofono con le sue molteplici avventure, tutte inserite in un mondo magico e vibrante chiamato Chintia. Creato dall'abile estro di Anne Brouillard e ispirato ai suggestivi paesaggi della Svezia, Chintia è un luogo ricco di meraviglie e misteri, diviso in 11 regioni, tra cui proprio il pittoresco Paese del Lago Tranquillo di Killiok. Questi racconti sono valsi la selezione ad importanti premi come l’Honor List di Ibby, il Prix Sorcières, l’Astrid Lindgren e l’Hans Christian Andersen Award; se volete immergervi nella loro atmosfera unica in attesa della loro traduzione, vi segnaliamo la mostra monografica prevista tra aprile e maggio presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, dedicata proprio all’universo narrativo di Anne Brouillard.
Nel frattempo, Killiok vi aspetta qui sotto per un caffè, una lettura al sole e nuovi progetti ispirati dal vento - alcuni destinati a radicarsi, altri ad essere soffiati via.
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