In natura esistono animali così diversi da noi da sembrare inventati. I cavallucci marini si direbbero appena usciti dalla valigetta di Newt Scamander, il protagonista di Animali fantastici e dove trovarli. Nella stessa valigia starebbe bene un topolino ricoperto di aculei appuntiti, ma in effetti esiste già: l’istrice. Così come i pesci abissali, che nuotano al buio a migliaia di metri di profondità, con un’esca luminescente che penzola loro davanti per attirare le prede, o un canguro, che i primi esploratori giunti in Australia dall’Europa descrissero come un cavallo saltellante. Queste specie, per quanto bizzarre, esistono davvero, ma inventare un animale a tavolino non è facile come sembra.
A draghi, sirene e centauri hanno già pensato in molti. E anche a unicorni, sfingi, ippogrifi e tanti altri: le fiabe e i miti pullulano di creature immaginarie. Se dovessi inventarne tu una tutta nuova? Se potessi creare di sana pianta un animale di fantasia, mai incontrato prima in un libro, in un film o nelle storie dei nonni, come lo faresti? Prova: è un esperimento interessante.
Molte creature immaginarie sono frutto di incontri con animali reali. Il mito delle sirene, per esempio, nasce dagli avvistamenti di dugonghi e lamantini: si tratta di mammiferi acquatici, non poi così aggraziati in verità, che anticamente i marinai scambiavano – credo da molto, molto lontano – per esseri ibridi, metà donne e metà pesci. E per sentirne parlare non dobbiamo andare poi così indietro nel tempo: lo stesso Cristoforo Colombo raccontò che, durante la sua traversata verso le Americhe, vide ben tre sirene!
Il ciclope, invece, gigante mitologico con un occhio solo, potrebbe essere stato immaginato per spiegare il ritrovamento di fossili di mammut, che avevano una grande apertura al centro della testa, dove iniziava la proboscide: gli antichi avranno visto questo teschio enorme e pensato che, lì in mezzo, ci dovesse essere un grande occhio.
Esiste un’intera disciplina, chiamata criptozoologia, che studia gli animali che, si dice, esistano ma non sono mai stati visti, come lo yeti o il mostro di Lochness. Se alcuni criptozoologi portano avanti ipotesi strampalate e senza nessuna prova scientifica, altri semplicemente pensano che storie e leggende potrebbero nascondere specie non ancora catalogate dalla comunità scientifica perché vivono in aree difficilmente accessibili. O magari potrebbero guidarci nella ricerca di animali considerati estinti, che invece sopravvivono da qualche parte. C’è un animale che per anni è stato oggetto della criptozoologia e poi è diventato materia per zoologi: il calamaro gigante, descritto in romanzi e leggende fin dall’antichità e poi avvistato in carne e… no, niente ossa!
Poi ci sono gli scienziati che si divertono a chiedersi se un certo animale immaginario è scientificamente verosimile oppure no. Per esempio, un drago come quello di Lo Hobbit potrebbe esistere? Per spiegare il vizio dello sputare fuoco, si potrebbe pensare a una specie di coccodrillo abitato di microrganismi che producono idrogeno, et voila, ecco un bel drago. Volare con un corpo molto grosso, però, è piuttosto complicato: non funziona. Nemmeno gli insetti giganti sono verosimili, dato che una formica grande come un elefante non potrebbe esistere perché le sue zampe, sottili rispetto al resto, non sarebbero mai in grado di sostenere un corpo così pesante.
E tu, che animale inventerai? Ti affascina di più una creatura per metà umana come un licantropo, un grande mammifero peloso come quelli di Guerre Stellari o lo snaso di Newt Scamander? Sceglieresti come animale domestico una specie realistica o il mostro di Lochness? O magari un’anatra sputafuoco dotata di un gran palco di corna muschiate?
Di
| Salani, 2022Di
| Camelozampa, 2022Di
| Longanesi, 2018Di
| Il Barbagianni, 2023Di
| Codice, 2019Altri consigli di lettura
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