Anniversari e Ricorrenze

10 anni di Papa Francesco

Illustrazione di Sofia Ferraro, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Illustrazione di Sofia Ferraro, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Fratelli e sorelle, buonasera!

Il 13 marzo di dieci anni fa, Jorge Mario Bergoglio usciva dal conclave eletto papa. Dopo un evento difficile, ma storico, come le dimissioni di Benedetto XVI (di cui non si faceva che dire che «fece per viltade il gran rifiuto»), il nuovo pontefice salutava i fedeli con un’inattesa, scandalosa e assurda semplicità: dicendo loro «buonasera». Per una serie di coincidenze mediatiche degne dei migliori palinsesti, quel «buonasera» fu pronunciato poco dopo le otto della sera, l’ora del TG, l’ora in cui gran parte degli italiani poteva ascoltarlo. E da papa, Bergoglio si trasformò subito in un personaggio pubblico: pur da quel balcone così austero, pur circondato dai ben più seriosi colleghi cardinali, si fece subito più vicino.

Per quanto possa suonare, oggi, un’esagerazione, l’elezione di Bergoglio ha rappresentato un fatto epocale. Per parecchio tempo, prima che la questione si normalizzasse, anche chi non aveva neppure una più vaga idea di come suonasse la voce di Benedetto XVI parlava del nuovo papa. Che aveva assunto un nome tanto pop – perdonatemi – quanto il suo esordio: Francesco. Lui, san Francesco, lo conoscono tutti, perché anche per gli atei più impenitenti è il modello della povertà e del sacrificio, della bontà rivolta in toto all’altro. Cominciava così il pontificato di Papa Francesco, momento floridissimo per la Chiesa di Roma, che non aveva tanta risonanza dall’attentato a Woytila. Perlomeno, questa volta, l’occasione era lieta.

Illustrazione di Benedetta Macis, 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

L’amore di Dio non è per un gruppetto soltanto, no… per tutti. Quella parola mettetela bene nella testa e nel cuore: tutti, tutti, nessuno escluso, così dice il Signore

Le malelingue – che credono negli intrighi di palazzo e nella corruzione tra i corridoi vaticani – capirono subito che il nuovo pontefice non avrebbe avuto vita facile. Il cristianesimo che proponeva Bergoglio era del tipo più genuinamente evangelico che si possa immaginare. Si rifaceva direttamente al messaggio di Cristo, e se per molti quest’affermazione può suonare scontata, be’, in realtà non lo è affatto. È una faccenda che va avanti da secoli e secoli: nel tempo, migliaia di norme, consuetudini, vizi e capricci delle istituzioni ecclesiastiche più importanti si sono stratificate sul nucleo centrale della religione, ovvero il messaggio dei Vangeli. Ecco, Papa Francesco sembrava voler compiere quest’atto inaudito di fare un po’ di pulizia di una tanto grande mole di farraginose usanze canoniche. E il fatto piacque molto ai fedeli, meno, forse, a chi circondava il nuovo pontefice.

Va da sé che l’entusiasmo si è rimodulato piuttosto in fretta. Ma rimane, la sera dell’elezione, una delle più memorabili. Si pensi che non indossò le dovute scarpette rosse, salutò i cardinali venuti a riconoscerne il ruolo in piedi, e non accomodato sulla pesante e lussuosa poltrona, prese la navetta “aziendale” per andare a recuperare i bagagli alla Casa del Clero dove li aveva lasciati prima di essere eletto. Si comportò, insomma, non da papa, ma da uomo. Così come si comportò da uomo quando in solitudine, sotto la pioggia battente, pregò di fronte a una piazza deserta al tempo del covid.

Non abbiate paura della bontà e neanche della tenerezza

Francesco prova a essere il papa di tutti, in ogni uscita e in ogni affermazione. Ha una regola da seguire, che è quella cristiana, però tenta di interpretarla come può, e questo è un grande passo avanti nella storia. L’umiltà che lo contraddistingue, il suo passato – ha origini italiane, non manchiamo mai di esserne orgogliosi – vissuto nella povertà, le sue parole spontanee, molto di lui, insomma, lo rende alla portata di tutti. E, cosa più importante, degno di ascolto. C’è qualcosa più importante, per un’istituzione che stava progressivamente perdendo la voce, che riuscire a fare breccia in orecchie nuove?

I libri per conoscere Francesco

Cerca il tuo orizzonte. Rialzarsi e ripartire oggi. Papa Francesco in dialogo con Davide Banzato

Di Davide BanzatoFrancesco (Jorge Mario Bergoglio) | Piemme, 2023

Laudato si'. Lettera enciclica sulla cura della casa comune

Di Francesco (Jorge Mario Bergoglio) | EDB, 2015

La paura come dono. Scopri come affrontare l'ansia e potenziare la gioia di vivere

Di Francesco (Jorge Mario Bergoglio)Salvo Noè | San Paolo Edizioni, 2023

Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace

Di Francesco (Jorge Mario Bergoglio) | Solferino, 2022

La gioia

Di Francesco (Jorge Mario Bergoglio) | Editrice Elledici, 2022

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La posta della redazione

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Nato da una famiglia di origini italiane, Jorge Mario Bergoglio si laurea in Chimica; successivamente entra nel seminario di Villa Devoto e nel 1958 comincia il noviziato presso la Compagnia di Gesù, prima in Cile e poi a Buenos Aires, dove nel 1963 si laurea in Filosofia. Riceve l’ordinazione presbiterale nel 1969. Diviene prima Superiore provinciale dell’Argentina e poi Rettore della Facoltà di Teologia e Filosofia a San Miguel. Nel 1993 viene nominato vescovo di Buenos Aires e nel 1997 riceve l'ordinazione episcopale. Nel 2013 viene eletto papa con il nome di Francesco I.Le case editrici di riferimento per la pubblicazione delle sue opere teologiche sono Emi, Libreria Editrice Vaticana e Edizioni San Paolo. Nel 2015 Piemme pubblica la lettera enciclica Laudato si'; lo stesso anno Rizzoli pubblica La logica dell'amore e La misericordia è una carezza; nel 2016 escono, sempre per Piemme, Il nome di Dio è misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli, Chi sono io per giudicare? Perché voglio che la Chiesa sia inquieta ed È Natale tutti i giorni.Del 2017 è l'intervista pubblicata insieme ad Andrea Tornielli, Francesco. Il viaggio (Piemme), La felicità in questa vita. Una meditazione appassionata sull'esistenza terrena (Piemme), la raccolta di discorsi Terra, casa, lavoro (Ponte alle Grazie), Adesso fate le vostre domande (Rizzoli, con Antonio Spadaro), La luce del Natale (Piemme), Quando pregate dite Padre Nostro (Rizzoli, con Marco Pozza), Le più belle pagine del Vangelo (Mondadori). Del 2018 sono Cambiare se stessi per cambiare il mondo (Mondadori), Dio è giovane. Una conversazione con Thomas Leoncini (Piemme), Buon Anno la gioia del Natale che ci anima (Piemme 2018), Le più belle storie del vangelo (Piemme 2018), Nella gioia (Piemme 2019), Amici del Signore (Piemme, 2020) e Io avrò cura di te. La chiamata per il bene comune (Solferino, 2023).

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