Arriva nelle sale, Io sono Babbo Natale. L’ultima, grande performance di Gigi Proietti, scomparso un anno fa. In occasione del suo regalo postumo, le 5 memorabili interpretazioni al cinema del mitico mattatore d'Italia.
Il 14 ottobre approda nelle sale la commedia festiva Io sono Babbo Natale: il regalo postumo di Gigi Proietti che ci ha detto «addio» nel giorno del suo 80esimo compleanno, il 2 novembre 2020. Dopo Mandrake in Febbre da cavallo, la voce del Genio di Aladdin e Mangiafuoco nel Pinocchio di Garrone, Proietti sarà anche Babbo Natale nel film di Edoardo Falcone. Figlio di un impiegato e di una casalinga, l’attore romano è stato tra i più grandi istrioni dello show italiano con oltre mezzo secolo vissuto sulla scena: tra cinema, teatro e tv. Qui, a partire dagli Anni 90, Proietti rivivrà la sua seconda giovinezza nella divisa de Il maresciallo Rocca: la fiction Rai tra le più amate di sempre. Lo ricordiamo anche come doppiatore: era lui Stallone che grida "Adrianaaa!" nel primo Rocky. In occasione dell’uscita nelle sale di Io sono Babbo Natale, riscopriamo le cinque memorabili interpretazioni cinematografiche del grande mattatore italiano.
Questo diario-de-camerino è un'occasione per vedere il lavoro dell'attore da vicino, spiarne la meticolosità maniacale, l'incanto ossessivo che da finzione diviene realtà per ogni spettatore.
Nicola Natalizi in Io sono Babbo Natale (2020)
La pellicola racconta la storia di un ladro di nome Ettore (interpretato da Marco Giallini) che durante uno dei suoi furti si ritrova a casa di un adorabile signore di nome Nicola Natalizi (Proietti), il quale sostiene di essere il vero Babbo Natale.
Pattume in Brancaleone alle crociate (1970)
Nel sequel del capolavoro del 1966, Mario Monicelli ci porta in viaggio verso la Terra Santa con Brancaleone da Norcia (Vittorio Gassman) alla conquista del Sacro Sepolcro. Proietti si dimostra fin subito istrionico interpretando, ben, tre ruoli: lo stilita Colombino; la voce della Morte e il dannato Pattume, colpevole del «più orrendo e abominevole peccato che voi possiate mai immaginare», tale da non potere neppure essere rivelato.
Mario Cavaradossi ne La Tosca (1973)
Fa coppia con Monica «Tosca» Vitti, nel ruolo del pittore (e suo amante) Cavaradossi nel film di Luigi Magni. Adattamento in chiave musical grottesco (alla romana) dal dramma di Victorien Sardou, su cui è basata l’opera lirica di Giacomo Puccini. La pellicola fu apprezzata dal pubblico per l’affabile performance vocale di Proietti.
Bruno “Mandrake” Fioretti in Febbre da Cavallo (1976)
Da Steno, il classico della commedia all’italiana che racconta le disavventure di tre amici con lo smodato vizio delle scommesse ippiche. In coppia con Enrico "Er Pomata" Montesano, il funambolico Proietti regala la sua più memorabile performance. Quella di Bruno Fioretti detto Mandrake (per via delle sue «innate doti trasformistiche» e per il «sorriso magico»). Eppure, l’artista non fu la prima scelta del produttore Roberto Infascelli che gli avrebbe preferito Ugo Tognazzi. Steno però voleva un attore romano. Così, dopo che Gassman declinò l’offerta, fu scritturato Proietti.
Giulio Bonet in Un’estate al mare (2008)
Nella commedia a episodi di Carlo Vanzina, uno smemorato Proietti è attore per caso nella messa in scena de La signora delle Camelie. Nel cappello a cilindro del conte Duval, ricorrerà ad un suggeritore maldestro che risponde al nome di «Spartacoooo»!!!
Mangiafuoco in Pinocchio (2019)
Cinque David di Donatello e due nomination agli Oscar per la favola di Collodi secondo Matteo Garrone. Magnetico nel rude e barbuto burattinaio dallo starnuto facile, Proietti ci delizia nel Mangiafuoco «un po' Rasputin».
Gli altri sapori di sala
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