Voglio consigliarvi un libro che ho amato molto: "Tempesta madre" di Gianni Solla, che racconta del rapporto d'amore molto poco convenzionale tra un bambino, Jacopo, e sua madre, che lui chiama "la segretaria", ed è una donna fuori dagli schemi. Si tratta di un romanzo di formazione godibilissimo perché alterna momenti ironici e momenti anche molto intensi. La cosa che mi spinge a consigliarlo è che il rapporto con la madre viene visto attraverso gli occhi di uomo, o meglio di un bambino, attraverso la luce molto particolare che vi conquisterà
La madre di Jacopo non è come tutte le altre.
Va in giro con una maglietta corta, costringe il figlio a imparare a memoria versi di poesie deprimenti, spegne le sigarette nei piatti perché la sua fame non può essere messa a tacere da qualcosa di materiale e banale come il cibo. Perché lei è affamata di vita.
La segretaria – così Jacopo la chiama nel corso del libro – è uno di quei personaggi così fuori dal comune da restare con il lettore ben oltre il termine della narrazione. Non a caso suo figlio a scuola scrive solo temi su di lei, con grande rammarico delle suore che gli fanno lezione. Il rapporto fra madre e figlio, come nota acutamente Ardone, è fuori dal comune perché la protagonista stessa di Tempesta madre non rientra in nessuna definizione, ostinatamente convinta di non volersi lasciar incasellare in nessuno dei ruoli che la società ha predisposto per lei.
Un romanzo amaro, ironico, abrasivo, che rivela una nuova voce di inusuale freschezza, in cui il sorriso e l'emozione convivono a ogni pagina. Gianni Solla si fa spazio tra gli scrittori capaci di affrontare il dolore a viso scoperto, con grande fiducia nella letteratura.
In questo “la segretaria” ricorda molto Oliva Denaro, la protagonista dell’ultimo romanzo di Viola Ardone: una ragazzina testarda, che odia l’idea di crescere perché sa che una volta diventata una donna non potrà più passare il tempo a giocare e arrampicarsi sugli alberi ma dovrà vivere un perenne slalom delle sgradite avances maschili.
Arrivare intatta al matrimonio, questo è l’unico scopo del gioco. “Perché una brocca rotta nessuno se la piglia”, è solita ripeterle continuamente la madre. Eppure, quando la vita la pone di fronte a un bivio, Oliva deve scegliere se incassare il colpo e abbassare la testa oppure scegliere di essere coraggiosa. Perché "dire di sì lo sa fare anche l'asino, il no invece costa fatica, ma quando inizi non la smetti più."
Tempesta madre e Oliva Denaro finiscono quindi per essere entrambi romanzi di formazione ma ancor di più racconti di un’educazione sentimentale che, per un verso o per un altro, finisce per divergere da quella che era stata immaginata per i due protagonisti.
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