Polly Barton, l’autrice inglese di Porno. Una storia orale, ci parla affascinata del lavoro di Janet Malcolm, giornalista e scrittrice americana di fama internazionale.
Dopo la nostra chiacchierata a proposito del suo saggio relativo al porno e alla sua narrazione contemporanea, edito da La tartaruga, abbiamo chiesto all’autrice un consiglio di lettura e per tutta risposta Polly non ha esitato a farci il nome di Janet Malcolm e di due dei suoi più celebri lavori, divenuti capisaldi per chiunque voglia approcciarsi alla carriera giornalistica: The Impossible Profession e The journalist and the murderer.
"Every journalist who is not too stupid or too full of himself to notice what is going on knows that what he does is morally indefensible". In equal measure famous and infamous, Janet Malcolm's book charts the true story of a lawsuit between Jeffrey MacDonald, a convicted murderer, and Joe McGinniss, the author of a book about the crime.
Purtroppo queste opere, così come il resto della bibliografia della scrittrice statunitense, non sono state tradotte in italiano, quindi consigliamo al lettore che volesse cimentarsi nello studio, una buona conoscenza dell’inglese.
Janet Clara Malcolm, nata Jana Klara Wienerová (la sua famiglia è scappata da Praga appena in tempo per sfuggire dalle persecuzioni naziste) è approdata al The new yorker nel 1963, scrivendo di arredamento, shopping e bambini, per poi spostarsi sul reportage e la ricerca di grandi temi. Nella sua carriera, costellata di riconoscimenti, la scelta della prima persona non dipende solo da un gusto personale, ma si lega alla più generale indagine del rapporto tra l’io autoriale e il soggetto di cui sta parlando, al centro degli interessi della scrittrice. Per la giornalista, infatti, l’io dell’autore è un personaggio al pari degli altri all’interno del testo, narratore e parte di uno pseudo-binomio inscindibile, che cede alla storia necessariamente qualcosa di sé.
Janet Malcolm declina la sua ricerca a una varietà di argomenti, ma si concentra soprattutto sulla psicanalisi e la difficile posizione in cui questo ingombrante “io” mette il giornalista rispetto ai fatti o le persone di cui scrive.
C’è qualcosa nel modo in cui la Malcolm scrive… una sorta di limpidezza che, insieme alla sua intelligenza e alla sua saggezza, traspare dalle sue parole e rende impossibile leggere qualsiasi altra cosa.
Se The Impossible Profession è un’opera sulla moderna professione psicoanalitica, scritta con ironia sulle orme di uno psicanalista a cui Janet Malcolm dà lo pseudonimo di Aaron Green, The journalist and the murderer riflette, invece, proprio sull’impasse morale che colpisce giornalista e soggetto.
Partendo dalla causa intentata da Jeffrey MacDonald, condannato a morte, contro Joe McGinniss, il reporter che ha scritto un libro sul crimine del primo, Janet Malcolm dà vita a un saggio sul giornalismo che affronta come mai prima d’ora, il problema dell’inevitabile posizione di vantaggio che chi scrive ha nei confronti di colui di cui parla. La scrittura ironicamente spietata di Janet Malcolm, complice la scelta di un esempio estremo e doloroso, ebbe risonanza in tutti gli Stati Uniti, smuovendo le critiche di molti altri colleghi, che si sentirono chiamati in causa.
L’opera, ancora oggi fonte di controversie, continua tuttavia a essere considerata un grande classico che ogni studente di giornalismo dovrebbe avere nella sua libreria.
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