Senza fili

Simili a Bellsprout, per chi era appassionato dei Pokemon, o simili al becco di Pingu, ormai non possiamo più farne a meno. Ma di chi stiamo parlando? Di loro, le cuffiette wireless. 

Schiavi dei cavi, temprati dalle lotte contro l'attorcigliamento delle cuffiette col filo, stiamo vivendo il sogno della libertà: niente più pericolo di soffocamento causa cuffie. Se, però, per noi la situazione è decisamente migliorata, questo non vale per il nostro pianeta. 

Le cuffiette che tanto amiamo, che ci permettono di girare per casa con la musica, dimenticando la carne sul fuoco perché intenti a scatenarci in un ballo pazzo e scatenato, sono tanto comode quanto temporanee. Hanno vita breve insomma e nemmeno così tanto sostenibile. E no, non parliamo solo delle cadute che questi micro-oggettini fanno quotidianamente perché dai, nessuna si adatta bene al nostro orecchio, lo sappiamo, ma non lo vogliamo ammettere. 

Parliamo, invece, delle loro minuscole batterie che hanno la durata della vita di una farfalla. Nascono e iniziano il loro percorso verso la degradazione. In più, sappiamo che le nostre amate cuffiette wireless sono anche praticamente impossibili da riparare. Una ciofeca quindi?

Per noi no, per il nostro pianeta decisamente sì. Degradazione, facilità di rottura, velocità di ricambio implicano conseguenze sul clima. Ma ormai che ci siamo abituati alla comodità di stare senza fili, riusciremo a tornare ad essere legati per il benessere della Terra? Forse no, ma potremmo trovare delle alternative, o è utopia?