Illustrazione digitale di Micol Signori, 2024, studentessa in Illustrazione e animazione allo IED, Istituto Europeo di Design
La pagina non dev'essere un doppione della vita, sarebbe per lo meno inutile; deve valerla. Dev'essere un fatto tra i fatti, una creatura in mezzo alle altre
Così Italo Calvino, ne Il sentiero dei nidi di ragno, ci dice che una pagina, per essere in qualche modo "meritevole", deve essere ispessita dalla vita: deve farsi corpo e andare nel mondo per fatti propri, in mezzo alle altre creature.
E il libro per eccellenza che l'autore, celebre demiurgo della parola, plasma e affida al mondo come una creatura a sé, in grado di evolversi, prendere autonomamente il suo sentiero e diventare altro negli occhi di chi legge è senz'altro Se una notte d'inverno un viaggiatore.
Forse tra i maggiori metaromanzi del Novecento, questo di Calvino è un libro sui libri, sull'arte di scrivere e di leggere e non può che collocarsi nell'incipit del nostro articolo dedicato ai dieci consigli di letture che - per un motivo o per un altro - meritano di essere fatte una volta nella vita.
Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro... Più che d'identificarmi con l'autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d'identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d'un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d'altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.
A un inno alla metamorfosi letteraria come questo, non può che seguire un libro che vede ne La metamorfosi il suo titolo e il suo espediente narrativo. Come una lunga e articolata metafora sull'incomunicabilità dell'essere umano si presentano le pagine che Franz Kafka offre al lettore, in cui a esser narrate sono proprio le vicende di un uomo, Gregor Samsa, che una mattina si sveglia e scopre di aver assunto le fattezze di uno scarafaggio.
Umano troppo umano (o umano troppo alieno): questo è il fil rouge che spesso attraversa e (ri)lega insieme i libri più belli che hanno fatto la storia della letteratura, la cui più alta ambizione forse è proprio quella di farsi mezzo d'interpretazione della vita.
Tra i capolavori della letteratura universale che hanno saputo spingersi fin nelle pieghe più profonde dell'animo umano, cogliendone tutta la mutevolezza e la moltitudine e restituendola sapientemente sulla pagina, va sicuramente annoverato Alla ricerca del tempo perduto: l'opera di Marcel Proust, forse la più importante e sicuramente ambiziosa dell'autore, che mira a comprendere l’essenza del tempo per sfuggirne le costrizioni.
Ma molti altri sono i titoli che meritano d'essere letti per viaggiare sicuri ed entusiasti sui sentieri più belli della letteratura: da La storia di Elsa Morante a Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, passando per Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez e Rayuela. Il gioco del mondo (Julio Cortázar), e ancora per altre vie solcate dalla penna di Johann Wolfgang Goethe e José Saramago, al termine del viaggio troviamo il libro che - non a caso - è ad oggi il più letto del mondo: la Bibbia.
Un percorso per toccare tutti i punti nevralgici della letteratura e dell'interiorità umana e uscirne diversamente; non migliori, attenzione: ma più consapevoli di ciò che siamo stati, che siamo e che saremo, in compagnia del libro giusto.
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