Le liste e il segreto della longevità

Si vantava di essere l’uomo più anziano di Milano e, con i suoi centosette anni, ne vantava il titolo a tutto diritto.

Un cliente assiduo per anni della Feltrinelli di Milano Duomo. Lucidissimo, a braccetto di un’esuberante badante ucraina, si sedeva e incominciava a cercare nelle tasche le innumerevoli liste, tutte rigorosamente scritte a mano, con i titoli, soprattutto saggi, che intendeva consultare e acquistare.

Con la sua saggezza e senso dell’ironia metteva a dura prova noi librai: i titoli non erano mai banali e le liste mai scontate, frutto della sua profonda conoscenza. Ci raccontava episodi della sua vita, ma soprattutto ci teneva a svelarci il segreto della sua longevità. La lettura e lo studio erano per lui di fondamentale importanza. Leggere nutriva la sua immaginazione e lo studio manteneva elastica la sua memoria e la sua curiosità. Leggeva, infatti, in continuazione, non per trovare risposte, ma per alimentare domande, per mettere sempre in dubbio le certezze che supponeva acquisite.

Nella concezione socratica del non sapere, si crogiolava nella sua infinita ricerca, mai consolatoria.

Era un uomo sempre in cammino tra le righe del sapere, e ci spronava a scartare le strade più semplici, le soluzioni univoche.

La lettura deve spaziare in più ambiti, saper accogliere le differenze, le pluralità, le ambiguità. E con questa sua ricerca infinita, diceva, gli anni non si contano più. Certamente il corpo a volte fatica a stare al passo con la mente, ma raramente come con questo anziano, mi sono trovata di fronte a un vecchio saggio d’altri tempi, senza età alcuna.