Il Circo, la «follia» di Charlie Chaplin

95 anni fa debuttava nelle sale Il Circo: uno dei più riusciti capolavori di Charlie Chaplin.

Distribuito dall'United Artists, fu proiettato la prima volta a New York il 6 gennaio 1928. Con un incasso di 3,8 milioni di dollari, Il Circo diventò il settimo film muto di maggior successo nella storia del cinema. La pellicola valse il Premio Oscar speciale a Chaplin per averla interpretata, scritta, diretta e prodotta.

The Circus racconta le rocambolesche avventure del vagabondo Charlot ingaggiato, casualmente, come buffone in un circo. Il nostro eroe si invaghisce della bella figlia (Merna Kennedy) dell’impresario (interpretato da Allan Garcia) ma il suo amore viene minacciato dall’avvenente equilibrista Rex (Harry Crocker). Chaplin realizza uno dei suoi lavori più autobiografici, rendendo omaggio agli artisti che lo hanno ispirato fin dagli albori, quando mosse i suoi primi passi in un circo (Il Circo di Casey), imparando la comicità slapstick.

Il Circo è anche un tributo a King of the Circus girato nel 1924 dall’idolo di Chaplin, il comico francese Max Linder. Durante le riprese, Charlie eseguì personalmente gli stunt come la maggior parte delle star dell’epoca. Per prepararsi al numero acrobatico sulla corda sospesa, Chaplin si sottopose a intensivi allenamenti sotto la direzione di Henry Bergman, l'unico della troupe con esperienze circensi. La scena nella gabbia del leone fu girata duecento volte, perché Chaplin era pietrificato davvero dalla paura.

La produzione de Il Circo fu l'esperienza più estenuante e difficile di tutta la carriera di Chaplin. Il film fu, infatti, funestato da una serie di problemi e ritardi che hanno protratto le riprese per ben 11 mesi.

Ancor prima del ciak di partenza, il tendone del circo ricostruito negli studios fu seriamente danneggiato da un violento temporale. Neanche dopo un mese di riprese, si scoprì che il negativo della pellicola era stato graffiato e le scene che mostravano le strazianti acrobazie di Chaplin equilibrista si rovinarono, irrimediabilmente; Chaplin le rigirò ma ritenne che fossero inferiori all'originale.

Al nono mese, un incendio distrusse completamente il set rovinando anche le apparecchiature tecniche. Inoltre, durante la produzione, uno dei carri del circo fu rubato. Dapprima, alcune disavventure famigliari minarono seriamente l'equilibrio psichico di Chaplin. La morte della madre dell’artista, nonché il divorzio dalla sua seconda moglie Lita Gray, il cui contenzioso ritardò l'uscita del film di un altro anno.

Quello tra Chaplin e Lita fu il più sensazionale divorzio della Hollywood del tempo: esorbitanti le richieste economiche dell’ex moglie e miserevole il suo tentativo di distruggere la carriera del marito con l'infamia e lo scandalo.

Il film stesso rischiò seriamente di non arrivare mai sugli schermi quando l'IRS (Internal Revenue Service) sequestrò i beni di Chaplin per una controversia fiscale da un milione di dollari. Il blocco degli studios gli costò otto mesi di inattività e un profondo esaurimento nervoso, con manifestazioni di insonnia e di fobie, e l'improvviso ingrigirsi dei capelli che, alla ripresa della lavorazione, lo costrinse a ricorrere alla tintura.

Per tutte queste disavventure, Il Circo detiene il primato di unico film non menzionato nella sua autobiografia, My Autobiography (1964). Solo sul finire degli anni sessanta, Chaplin si riappacificò con questa pellicola e per la nuova riedizione compose e interpretò, a 79 anni, la canzone d'apertura.